Zlatanare, Ibra fa gol al vocabolario

Gli svedesi hanno infilato nei 40 nuovi vocaboli anche un verbo inventato dai francesi. Significa: fare qualcosa con forza ed è ispirato al modo di giocare di Ibrahimovic

Zlatanare, Ibra fa gol al vocabolario

Noi ci siamo inventati la zona Cesarini, da Renato Cesarini quel giocatore argentino che segnava gol nei minuti finali delle partite. Poi c'è stato Gianni Brera che ne aveva una per tutti. Ma non si è mai arrivati alla Riverata, alla Mazzoleta (non mazzolata) e neppure alla Baggionata da non confondersi con baggianata. O, perlomeno, non sono definizioni finite sul vocabolario. Ultimamente ci siamo rifugiati nelle Cassanate e nelle Balotellate, non proprio qualcosa di positivo da tramandare ai ricordi. Piuttosto storie di guai e fesserie.
Invece gli svedesi ce l'hanno fatta e oggi Zlatan Ibrahimovic diventa un verbo. Lo Sprakradet, ente custode della lingua svedese, ha pubblicato la lista dei 40 nuovi vocaboli entrati nell'uso comune. Tra questi spicca il verbo «zlatanare», in svedese «zlatanera», che in sintesi significa «dominare o fare qualcosa con forza».

Ibra sta sfondando in tutti i sensi. Ha sfondato nel calcio ma ormai è quasi arrivato sulla curva discendente. Si sta togliendo altre soddisfazioni. Con la maglia del Paris Saint-Germain ha segnato 16 gol in 18 partite, tenendo la squadra in corsa nella Ligue 1 e in Champions League. Con la maglia della Nazionale ha realizzato un poker da fenomeno nell'amichevole vinta 4-2 contro l'Inghilterra. Ma soprattutto lasciando negli occhi l'immagine di quella rete in rovesciata da 30 metri, che entrerà nel guinness della memoria. Di recente ha tentato un'altra acrobazia con la maglia del Psg, ma gli è andata male. Però siti e televisioni hanno riproposto il colpo al volo migliaia di volte.
E ora c'è «zlatanera», gol al vocabolario. Lo Sprakradet ha recepito e approvato la novità. Il neologismo è stato lanciato in Francia, dove amano i giochi di parole. Poi, quando il 31enne centravanti, si è aggiudicato per la settima volta il riconoscimento destinato al miglior calciatore svedese, la più importante agenzia di stampa del paese ha evidenziato che Ibra ha «zlatanato» all'annuale cerimonia di premiazione. «Vogliamo dimostrare che la lingua è il prodotto di un dinamico processo democratico al quale tutti noi partecipiamo. Ogni singola persona che parla svedese può contribuire a creare nuovi vocabili», ha spiegato Per-Anders Jande, motivando la svolta calcistica adottata dall' istituto.

Ma «Zlatanare» non è solo un neologismo inventato dai francesi: è un modo di essere e di giocare.

E in questo senso Ibrahimovic è davvero unico, personale e inimitabile. C'era una volta il pompierone Nordhal, oggi c'è il devastatore Ibra: entrambi da libri di storia calcistica, non solo svedese. Uno soltanto bravo a segnare anche al vocabolario. C'è Champions e champions.

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