In stazione Centrale

L’Intercity notte 782 è partito giovedì sera da Reggio Calabria alle 19.25 ed è arrivato ieri mattina alle 9.45 al binario 10 della stazione di Milano Centrale. Più di 14 ore di viaggio. Un viaggio lunghissimo, infinito, quasi d’altri tempi. Quando dal Sud, dove il lavoro scarseggiava, la gente, a bordo di lunghi convogli sbuffanti, veniva al Nord a cercare fortuna per costruirsi una vita migliore e dare un futuro ai propri figli. In fondo lo stesso scopo, la stessa speranza degli immigrati nordafricani - trentotto tunisini e un marocchino - in fuga dal loro paese e che ieri sera, a Bari, intorno a mezzanotte, sono saliti su quel treno espresso per raggiungere la nostra città. A Milano, però, li aspettava la polizia che, avvertita del loro arrivo già durante la notte da un telefax partito dal Dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale, aveva predisposto i servizi del caso. E quando gli stranieri hanno notato le divise sul binario hanno capito subito come sarebbe andata a finire per loro. Hanno capito che il loro soggiorno milanese sarebbe durato giusto qualche ora.
«La procedura è sempre la stessa - spiegano in questura -. Dopo averli circondati li abbiamo caricati sui nostri mezzi e portati al reparto mobile di via Cagni dove c’è un distaccamento dell’ufficio immigrazione di via Montebello. Abbiamo svolto le opportune pratiche d’identificazione, ma in molti casi, la maggior parte, questi nordafricani non avevano documenti».
Così, dopo aver preso contatti con il ministero, la polizia ha portato 35 tunisini e il marocchino a Linate dove, con un volo predisposto appositamente per loro, sono stati rimandati al Sud. Destinazione il Centro d’identificazione ed espulsione (Cie) di Crotone da dove, poi, verranno rimpatriati.

Tre tunisini che hanno fatto richiesta d’asilo politico sono stati invece portati al Cie di via Corelli dove, dopo l’identificazione, gli verrà rilasciato il permesso di soggiorno temporaneo di tre mesi. In attesa di essere giudicati da una commissione che deciderà se dichiararli ufficialmente profughi e farli restare qui.