La storia parla dai muri Tutti i volti di una Milano insolita e sorprendente

È dal terzo piano della «casa rossa» di corso Venezia 23 che Filippo Tommaso Marinetti prese la rincorsa per il suo folle volo contro le tradizioni, i musei, il chiaro di luna, i piagnistei delle religioni. Qui, nella Milano diventata «centrale delle energie e degli ottimismi d'Italia», lo scrittore fondò nel 1905 la rivista «Poesia», e qui pensò e scrisse quel «Manifesto futurista« che di lì a poco avrebbe cambiato il Novecento. Ed è all'angolo fra via Salaino e via Solari, dove abitava, che un commando della Brigata XXVIII Marzo il 28 maggio 1980 mise fine con cinque colpi di pistola all'inchiesta sul terrorismo che stava portando avanti il coraggioso giornalista Walter Tobagi. Mentre è nel palazzo di via Armorari, proprio dietro piazza Cordusio - dove oggi ha sede la Cassa di risparmio di Parma e Piacenza ma che durante la prima guerra mondiale venne adibito a ospedale della Croce Rossa - che un giovane Ernest Hemingway, ferito a una gamba sul Piave, venne ricoverato nell'estate del 1918. A curarlo fu la bella infermiera Agnes von Kurowsky, della quale lo scrittore s'innamorò tanto da immortalarla nel famoso romanzo «Addio alle armi». E poi la casa in via Durini 20, in cui dal 1909 al 1957 «visse e operò Arturo Toscanini nel nome della musica e della libertà». E ancora, il locale del quartiere Ticinese, in via Brioschi, dove nella notte fra il 16 e il 17 marzo 2003 venne massacrato di botte Davide Cesare detto Dax, 26 anni, membro del Centro sociale O.r.s.o. (ancora oggi non è del tutto chiaro il motivo, benché la targa reciti «Ucciso perché militante antifascista»). Oppure la casa di via Grossi in cui soggiornò per un paio di mesi, nel 1825, Giacomo Leopardi, di passaggio a Milano per occuparsi dell'edizione completa delle opere di Cicerone… Sono solo alcune «storie» raccontate dalle centinaia di iscrizioni che tappezzano i muri delle strade cittadine. Anzi: è «La storia sui muri - Alla scoperta di Milano targa per targa», come recita il titolo del volume illustrato (edito da Terre di Mezzo, da oggi in libreria, pagg. 190, euro 25) che, attraverso i brevi e curiosi testi di Davide De Luca e gli splendidi disegni di Gabriele Orlando, ci accompagna in un viaggio fra storia e letteratura, arte e politica, passioni e vendette. Vediamo tutti i giorni, senza realmente guardarle, quelle targhe che «segnano» i luoghi-simbolo della città.

Ora, sfogliando il volume, possiamo frequentarli con calma: imbattendoci in celebri personaggi: da un giovanissimo Mozart in giro per concerti in città nel lontano 1770, a due vittime della Milano «di piombo», l'anarchico Pinelli e il commissario Calabresi; imboccando viette «scomode» e ombrose, per finire (e perdersi) in eleganti residenze signorili dalla misterioso e affascinante passato...

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