Roma - Dietro la strage di Capaci in cui morì il giudice Giovanni Falcone "resta il sospetto che ci sia stata qualche entità esterna che abbia ideato, agevolato oppure dato un appoggio a Cosa nostra".
Nel corso di un’audizione davanti alla commissione antimafia, sulla trattativa tra Stato e Cosa nostra, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, si è chiesto per quale motivo Falcone "non fu ucciso a Roma dove era sicuramente più vulnerabile e invece furono necessari 500 chili di tritolo. Finché non si risponderà a queste domande non si saprà veramente chi c’è dietro a questi fatti tragici".
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