Su pressione, convergenza ed efficienza non si scherza

L’errata pressione delle gomme, gli pneumatici usurati o non idonei, i freni non efficienti, gli ammortizzatori scarichi, le sospensioni troppo dure o non sensibili, la convergenza o l’equilibratura non adeguate e gli snodi e i giunti delle sospensioni «allentati» sono le cause principali di inefficacia della frenata delle auto.
Questo è quanto emerge da uno studio di Federpneus (Associazione nazionale rivenditori specialisti di pneumatici) che richiama l’attenzione, soprattutto in concomitanza con il peggioramento delle condizioni climatiche che accompagna l’arrivo della brutta stagione, sulla necessità di prestare una particolare cura ai pneumatici in quanto lo stato delle gomme è determinante per l’efficienza della frenata e la tenuta di strada, condizioni essenziali per la sicurezza. Tra le cattive condizioni atmosferiche abituali di questo periodo dell’anno una delle più frequenti è la pioggia, che, quando è intensa, può creare gravi pericoli per la scarsa visibilità e rischi ancora più gravi per gli effetti dell’aquaplaning, un fenomeno che si verifica con maggiore frequenza quando le gomme sono consumate e non sono quindi più in grado di drenare efficacemente l’acqua.
La prima regola per gli automobilisti è quindi quella di rivolgersi a un rivenditore specialista di pneumatici per far verificare lo stato delle gomme della sua auto. È essenziale, infatti, che la profondità della scolpitura del battistrada sia adeguata alla guida in condizioni difficili. Il Codice prevede un minimo di 1,6 millimetri per poter circolare, ma soprattutto sul bagnato occorre uno spessore ben superiore. È importante poi non dimenticare di verificare la corretta pressione di gonfiaggio. Uno pneumatico sgonfio ha una maggiore superficie di contatto con la strada e questo aumenta l’eventualità che si manifesti l’effetto aquaplaning.


La raccomandazione principale – ricorda sempre Federpneus – è però quella di rivolgersi sempre per tutti i controlli di manutenzione sugli pneumatici a gommisti iscritti dall’apposito registro delle Camere di commercio, come disposto dalla legge 122/92 «Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell’attività di autoriparazione».

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