Il Cairo - Non accadeva dal 1979: due navi da guerra iraniane, la fregata "Alvand" e la nave d’appoggio "Kharg", hanno attraversato il canale di Suez e sono entrate nel Mar Mediterraneo. L'ha annunciato l’autorità egiziana che gestisce il canale. Israele ha già detto che considera le due unità navali - che secondo Teheran sono in missione di addestramento - una "provocazione". L'Iran ha fatto sapere che le due unità navali sono dirette in Siria per una missione di addestramento e ha assicurato che le navi non trasportano armi, nè sostanze radioattive o nucleari. Normalmente la "Almand" viene armata con siluri e missili anti-nave mentre la "Kharg" può accogliere tre elicotteri da combattimento.
Nervosismo d'Israele Dura la reazione di Israele. Dopo che il premier Benjamin Netanyahu aveva denunciato come "grave" la mossa di Teheran volta "a espandere la propria influenza" regionale, è arrivata la presa di posizione di Yigal Palmor, portavoce del ministero degli Esteri: "Stiamo parlando di una presenza militare iraniana nel Mediterraneo che non ha precedenti", ha avvertito, "e che costituisce una provocazione alla quale la comunità internazionale deve rispondere con fermezza".
Dini: attenzione ma non tensione Sull’arrivo delle due navi "più che la tensione si deve innalzare l’attenzione". Lo afferma il presidente della Commissione Esteri del Senato, Lamberto Dini (Pdl), che si dice poi dispiaciuto della reazione sulla vicenda delle autorità israeliane, sottolineando che "il canale di Suez è una via di comunicazioni aperta a tutti, quindi anche agli iraniani".
"Non vedo perché la presenza di navi iraniane debba esser considerata una provocazione da parte di Israele -prosegue Dini- se poi dovessero compiere atti aggressivi sarebbe diverso ma non ci vedo al momento una provocazione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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