Sul pianeta Pasolini fra teatro film e una partita a calcio

A 35 anni dalla morte, una rassegna al Franco Parenti rende omaggio per una settimana al grande intellettuale

Sul pianeta Pasolini fra teatro 
film e una partita a calcio

"La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni". La poesia, il teatro, il cinema e il calcio, questi erano i sogni di Pier Paolo Pasolini, protagonista di una variegata kermesse dal titolo "Piccola rassegna Pasolini", in cartellone al Teatro Franco Parenti da venerdì 29 ottobre a sabato 6 novembre (info su orari e prezzi al numero di telefono 0259995206 oppure sul sito www.teatrofrancoparenti.it).
Film, spettacoli di prosa, letture, mostre fotografiche (e anche una partita di pallone) renderanno omaggio ad uno dei più importanti artisti e intellettuali del ventesimo secolo, scomparso tragicamente proprio il 2 novembre di trentacinque anni fa, a cinquantatré anni. Un appassionante percorso che parte dal cinema. Da apologhi, film brevi, interviste, appunti di viaggio, documentari e omaggi riproposti nella Sala "AcomeA", che cominciano da Le ragioni di un sogno, un documentario di Laura Betti, l'attrice che ha vissuto un lungo e appassionato sodalizio artistico e umano con Pasolini, e proseguono con la proiezione di molti episodi tratti dalle pellicole più importanti del regista, come La ricotta da Ro.go.pag. del 1963, La terra vista dalla luna da Le streghe del 1967, Totò al circo da Uccellacci uccellini del 1968.
Un cinema fatto di sguardi. Ma non solo. E allora ecco anche il teatro secondo Pasolini. O secondo chi a lui si è ispirato. Pasolini che della prosa diceva sempre: "Nel teatro la parola è doppiamente glorificata: è scritta come nelle pagine di Omero, ma è anche pronunciata, come avviene fra due persone al lavoro: non c'è niente di più bello". Nella rassegna vi sarà spazio anche per l'allestimento scenico de La ricotta firmato da Antonello Fassari che lo interpreta con Adelchi Battista, dove l'umanità è fotografata nel suo rapporto con l'Assoluto e con il profano, ma anche per "Lettere a Sivana", una lettura di Filippo Timi di quanto Pier Paolo Pasolini aveva scritto, in modo tenero e intenso, ad una sua amica, Silvana Mauri, dal 1947 al 1952. Il terzo spettacolo in cartellone, sarà Motus. Come un cane senza padrone, ispirata a "Petrolio", un allestimento scenico che la compagnia di Rimini Motus, tratto dal suo l'ultimo romanzo incompiuto.
Tre, invece, gli itinerari fotografici, provenienti dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia, paese d'origine di sua madre e dove lui trascorse qualche anno da ragazzino, sono dedicati a I luoghi di Pasolini, Il set della Ricotta, Pier Paolo Pasolini e il calcio.

E proprio perchè Pasolini non era soltanto un uomo di lettere, ma anche un appassionato giocatore di calcio, la rassegna prevede persino una partita di pallone, giocata nel foyer del teatro, nella notte tra l'1 e il 2 novembre. Perché, come Pier Paolo Pasolini era solito dire, "Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È un linguaggio con i suoi poeti e prosatori. E il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita".

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