I Jalisse sull'Isola dei Famosi.
«Ci è sempre piaciuto metterci in gioco».
Ma avete mai visto questo reality?
«Le prime edizioni e poi qualche stralcio anche delle ultime».
Fiumi di parole sulla spiaggia.
«Noi però ci affidiamo alle novità. Ogni anno l'Isola cambia aspetto e forma e ci saranno sorprese che magari saranno ancor più nelle nostre corde».
Su Canale 5 da stasera sull'Isola dei Famosi sbarcherà un duo famoso soprattutto per la più lunga rincorsa della storia al Festival di Sanremo. I Jalisse lo hanno vinto nel 1997 con Fiumi di parole (mai capito perché sia stata così spernacchiata) ma da allora ciao ciao. Per 26 volte consecutive, dicesi 26, i loro inediti sono stati bocciati e quindi Fabio Ricci e Alessandra Drusian, sposi dal 1999, l'Ariston se lo sono visto solo in tv dal divano di casa, mentre magari in gara passavano big improbabili o brani raffazzonati. Per le prossime settimane il loro festival sarà sulle spiagge di Cayo Cochinos, due isolette e quattordici isolotti quaranta chilometri al largo dell'Honduras ma molto vicino a miliardi di mosquitos. Nelle ultime edizioni l'Isola dei Famosi è stata spesso a bagno nel trash per la gioia e l'indignazione goduta di twittaroli e instagrammer. Stavolta pare ci sia stato un giro di vite post Grande Fratello Vip e quindi il «bonus volgarità» dovrebbe essere diminuito. In ogni caso i Jalisse sono i più «tranquilli» della «Tribù delle coppie» di cui fanno parte Alessandro Cecchi Paone e il fidanzato Simone Antolini, Marco Mazzoli e Paolo Noise dello Zoo di 105, non proprio una trasmissione politicamente corretta. Conduce sempre Ilary Blasi, in formissima l'altro giorno a Verissimo, con Alvin inviato in Honduras e Vladimir Luxuria ed Enrico Papi in studio a commentare con lo schema tipico di questi reality, ossia diventando parte decisiva di quella che ormai si definisce «narrazione». Vedremo. «La vita deve essere vissuta intensamente» dicono i Jalisse poco prima di atterrare nell'altro mondo.
Ma perché proprio l'Isola?
«Ci siamo sempre messi in gioco, perché non farlo anche stavolta?».
Passare dalla musica alle creme da sole è un bel salto.
«Sicuramente non sarà facile privarci della nostra quotidianità, non è facile per nessuno e, più passa il tempo, più diventa difficile farlo».
Appunto.
«Ma noi due ci siamo sempre adattati. La nostra linea guida sarà come ogni volta di prendere il meglio di ciò che arriva».
Cosa lasciate?
«Le nostre due figlie, il cane Ray, il gatto Neve e tutti gli amici ovviamente».
Vedrete Ilary Blasi soltanto dai monitor.
«Anche il nostro primo incontro è stato con una videochiamata e lei è stata gentilissima oltre che molto accogliente. Poi l'abbiamo incontrata dal vivo con Alvin e tutto il gruppo per il servizio fotografico».
Tra gli isolani ci sono l'ex suor Cristina e la sorella di Asia Argento, Fiore. Ci sarà tutto tranne che privacy.
«Noi nel nostro piccolo abbiamo sempre protetto la nostra privacy».
Magari all'Isola potreste cambiare idea.
«Anche no».
Allora che Jalisse si vedranno su Canale 5?
«Siamo persone tra le persone, senza maschere. Senza rischiare di sembrare ipocriti o falsi, noi siamo identici sia sul palco che nella vita privata e quindi saremo noi stessi anche qui in Honduras. Insomma, siamo insieme da 31 anni, ci conosceremo bene oppure no?».
Quindi?
«Per noi sarà una sorta di casa e bottega sull'Isola».
Sì ma la bottega, ossia la musica?
«È la nostra passione e la tv non esclude le canzoni. Anzi, questa sarà un'opportunità per far conoscere meglio Ale e Fabio».
Quindi arrivederci Sanremo?
«No, quello rimane sempre il nostro obiettivo e il nostro sogno, figurarsi se cambia adesso».
Quindi ci riproverete?
«Non stiamo mai fermi, almeno musicalmente, siamo cantautori e raccontiamo sempre le cose che viviamo in prima persona».
L'Isola diventerà un canzone?
«Avevamo iniziato a scrivere un brano per l'estate, ma ci siamo dovuti fermare per questo show».
Tutto da rifare.
«In realtà ora la nostra idea è di continuare a scrivere il testo mentre siamo sull'Isola, ispirandoci alle sensazioni che questa esperienza ci farà vivere. Da un periodo unico potrebbe arrivare un racconto unico».
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