Tassista in coma Il giudice: «Violenza brutale e intimidazioni»

(...) «Per adesso», in realtà, conviene riflettere su quanto scrive il giudice. Quanto avvenuto domenica in largo Dominioni, infatti, è il frutto di un «comportamento brutale da parte degli aggressori». Di Ciavarella, che resta in carcere perché c’è «il concreto pericolo che commetta nuovi delitti», e dei suoi complici, che saranno sentiti già oggi a San Vittore. Una manciata di minuti che potrebbero costare molto caro a Massari. Lui che stava guidando - insiste anche il gip - a «velocità regolare», quando un «cane è sbucato improvvisamente» ed è stato travolto dall’auto. E all’«atteggiamento pacato del tassista» che ha provato a scusarsi, si è contrapposta «la reazione del tutto sproporzionata», «gratuita» e con «modalità violente» degli aggressori. E a peggiorare un quadro già di per sè disarmante, c’è il peso delle «gravissime intimidazioni» che hanno schiacciato l’intero quartiere. Insomma, un mosaico complesso e stratificato, per risolvere il quale non bastano i test anti-droga. E lo sa anche la Moratti, da cui la proposta è partita. «Siamo di fronte a un problema sociale e di educazione - ha così concluso il sindaco -, quindi vanno sicuramente rafforzati quei progetti, che nelle nostre scuole già ci sono, contro il bullismo, ma soprattutto va dato ai ragazzi il senso del rispetto della persona e questo è un percorso che possono fare le famiglie, naturalmente insieme alle scuole».
Lontano dagli annunci televisivi, dall’omertà di quartiere, dai piccoli squarci di civiltà (due donne che si sono presentate spontanemante in questura per testimoniare sull’accaduto), resta Luca Massari, la prima vittima di una violenza selvaggia. Ancora nel buio del coma farmacologico, a cavallo tra vita e morte.

I medici non hanno ancora sciolto la prognosi e per questa mattina hanno programmato una risonanza magnetica così da verificare gli eventuali danni cerebrali. Ma la febbre di Luca è un pò scesa, così come la pressione dell’edema sul cervello. «Ce la farà», prega il fratello. Da una settimana a questa parte, sarebbe la prima buona notizia.

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