Condividi Netflix con gli amici? Verrai bloccato

Netflix testa nuovi metodi per impedire agli utenti di condividere la password con amici e parenti, eppure pochi anni fa Reed Hastings aveva approvato questa consuetudine

Condividi Netflix con gli amici? Verrai bloccato

Netflix studia una stretta alla condivisione delle password con persone che non appartengono allo stesso nucleo familiare.

La conferma arriva dalla stessa piattaforma di streaming, dopo la comparsa di un particolare avviso durante la visione. Nello specifico, il monito è stato indirizzato a quella categoria di utenti abituati a sfruttare il servizio grazie a quelle che possono essere definite vere e proprie “credenziali di comunità”, combinazioni email-password distribuite a diversi conoscenti, dagli amici ai parenti alla lontana, il più delle volte per ammortizzare il costo dell’abbonamento.

Ora la pratica potrebbe essere messa al bando. Al momento nulla di definitivo, ma se Netflix dovesse proseguire in questa direzione, molte persone che ora approfittano di questa modalità potrebbero dire addio ai suoi contenuti. Il messaggio fa parte di un test per comprendere la via migliore per arginare il fenomeno. A visualizzarlo è stato un numero limitato di soggetti che fruiscono della piattaforma attraverso l’applicazione per smart tv. “Questa prova è concepita come supporto per verificare che le persone che utilizzano un account Netflix siano autorizzate a farlo”, ha spiegato un portavoce dell’azienda.

Agli utenti è semplicemente comparso un pop-up che invita a effettuare una verifica dell’account attraverso un SMS o un’email. Se non si è in grado di confermare di avere l’autorizzazione per quell’utenza, magari perché l’intestatario dell’abbonamento è l’amico di un amico di cui non si ha nemmeno il numero di telefono, Netflix proporrà di creare nuovo account oppure di avviare il periodo di prova di 30 giorni. L’invito può essere ignorato, ma il momento della verità verrà solamente rimandato, perché la piattaforma tornerà alla carica con un nuovo suggerimento.

In realtà, la pratica della condivisione massiva della password sarebbe già proibita. I termini d’utilizzo del gigante dello streaming infatti specificano già che “non dovrebbe essere condivisa con soggetti esterni al proprio nucleo familiare”. In concreto, tuttavia, il colosso non si è mai impegnato in passato a contrastarla con limitazioni mirate. Lo stesso discorso vale anche per i suoi concorrenti. L’unico paletto presente riguarda il numero di dispositivi che possono guardare in simultanea i contenuti, cifra che cambia in base al numero di profili previsti dall’abbonamento scelto.

Questa usanza diffusa tra appassionati di serie tv e film era stata addirittura difesa dalla stessa Netflix per bocca di uno dei suoi co-fondatori.

Nel 2016 Reed Hastings, attuale amministratore delegato dell’azienda, l’aveva descritta come qualcosa con cui “bisogna imparare a convivere, perché ci sono molti casi legittimi di condivisione, come quelli con il coniuge, con i figli, non c’è una linea di demarcazione, e a noi va bene così com’è”. Ora invece, nonostante i 37 milioni di nuovi abbonati guadagnati nel 2020, si pensa a una brusca inversione di rotta.

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