Norimberga, Germania, ore 12 del 24 agosto. A 470 km da questa storica città bavarese, a Solingen, la polizia e le forze speciali sono impegnate nella ricerca senza quartiere del terrorista che, la sera prima, ha assaltato il festival locale realizzato per festeggiare i 650 anni dalla fondazione della città. Un attacco al coltello che ha lasciato dietro di sé una scia di sangue con 3 morti e 9 feriti, di cui 5 che lottano tra la vita e la morte. Alcuni testimoni hanno immediatamente indicato come responsabile un uomo tra i 20 e i 30 anni, con la barba folta e i tratti "presumibilmente arabi" o "mediorientali". Impossibile non pensare al terrorismo, l'assalto è stato condotto con modalità ormai note, puntando direttamente alla gola delle vittime. La polizia non ha video per identificare l'attentatore, ha solo sommarie descrizioni, quindi batte palmo a palmo la città di Solingen.
Mentre nella parte occidentale della Germania era in atto la caccia all'uomo, a Norimberga, appunto, a mezzogiorno un gruppo di sostenitori islamici si è riunito all'esterno della monumentale cattedrale cattolica. Preghiere diffuse col megafono, grandi bandiere nere islamiche e slogan hanno scandito per alcuni minuti il tempo nella città tedesca. In Germania questo raduno è stato visto come una mera provocazione e una sfida e, forse, chi l'ha pensato non è andato troppo distante dalla realtà. Il tempismo per la manifestazione, a poche ore da quello che, anche senza la rivendicazione dell'Isis in serata, è apparso fin da subito un attentato legato al terrorismo islamico e il luogo, una chiesa cattolica, suggeriscono la volontà di voler certificare una sorta di dominio e predominio.
"Dove si sta dirigendo la Germania?", si chiedono oggi molti tedeschi, infastiditi, spaventati e preoccupati dalla deriva assunta dal loro Paese. L'attentato di Solingen sembra riaprire la stagione del terrorismo islamico che tra il 2015 e il 2017 ha calato un'ombra sull'Europa. L'Isis lo aveva minacciato fin dal riacutizzarsi della guerra tra Israele e Palestina, aveva chiamato a raccolta i lupi solitari, le cellule dormienti in Europa e li aveva invitati a colpire. Le politiche della sinistra tedesca, permissive, incusive ed estremiste nel senso dell'accoglienza indiscriminata sono ora al centro dell'accusa.
Le elezioni si avvicinano, Olaf Scholz deve dar seguito ai suoi proclami di maggior attenzione e perfino i media, oggi, hanno annunciato che sono pronti a fare opposizione a questo governo se non darà un vero giro di vite all'immigrazione sconsiderata.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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