Un tesoro che vale 68 miliardi

Crescono le vendite di fiere e aste. C'è l'interesse dei millennials

Andrea Farinacci

Si è da poco conclusa Art Basel 2019, la principale fiera europea del mercato dell'arte. La prima vendita di rilievo ha riguardato Versammlung, un raro dipinto di Gerhard Richter del 1966, passato di mano per 20 milioni di dollari. Un piccolo ritratto di Barkley L. Hendricks, Andy, è stato comperato per 1,5 milioni e una tela di Kerry James Marshall, Untitled è stata acquisita al prezzo di 3,5 milioni. Durante la kermesse sono state riproposte le ricerche che Ubs elabora per l'appuntamento basilese. Nel 2018 il giro d'affari globale del mercato dell'arte è stato di 67,4 miliardi di dollari, contro i 63,7 miliardi dell'anno prima, con un incremento tendenziale del 5,8 per cento. Gli Stati Uniti hanno esteso la propria posizione come mercato più grande (44% dei volumi globali), con una grande crescita anche nelle aste pubbliche mentre il Regno Unito (21%), malgrado lo spauracchio Brexit, ha riconquistato il secondo posto, prima della Cina (19%). Le vendite di dealer e gallerie nel 2018 hanno raggiunto un valore stimato di 35,9 miliardi (+7%). Il 28% degli interpellati per il sondaggio condotto da Arts Economics per questo studio, ha registrato una crescita positiva, mentre il 15% ha definito le vendite stabili.

Le vendite all'asta di oggetti d'arte e d'antiquariato hanno raggiunto 29,1 miliardi nel 2018, con un aumento del 3% su base annua. In testa gli Usa, grazie a un incremento del 18% a 11,8 miliardi; bene anche il Regno Unito: +15% a 5,3 miliardi. Le fiere d'arte sono una parte centrale del mercato globale, con un fatturato aggregato stimato di 16,5 miliardi nel 2018, in aumento del 6% su base annua. La quota del valore totale delle vendite globali dei dealer realizzate nelle fiere d'arte è passata da meno del 30% nel 2010 al 46% nel 2018. Le vendite online hanno totalizzato 6 miliardi, con una crescita annua dell'11 per cento.

Nuove informazioni sono state elaborate sul collezionismo degli High net worth individuals (i cosiddetti «Paperoni») nei cinque mercati principali: Regno Unito, Germania, Singapore, Hong Kong e Giappone. Nelle precedenti indagini dei collezionisti statunitensi, la maggior parte degli intervistati aveva un'età di 50 anni e oltre, tuttavia, nei nuovi mercati asiatici, un profilo di età molto diverso è emerso nel 2018: a Singapore il 46% dei collezionisti erano millennial.

Una percentuale altrettanto ragguardevole di clienti nati dopo il 1982 è stata registrata a Hong Kong (39). Il 93% dei collezionisti Millennials High net worth, con un patrimonio tra 5 e 30 milioni di dollari, acquista opere su piattaforme online.

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