"Torino punta al 90% di Ferrari La Borsa? In futuro nulla è escluso"

Fiat tornerà a possedere il 90% della Ferrari, incremen­tando così la propria quota (85%) di quel 5% dal 2005 nel­le mani di Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi. La pre­cisazione, che conferma l’in­discrezione pubblicata dal Giornale , arriva dall’ad del Lingot­to, Marchionne

Fiat tornerà a possedere il 90% della Ferrari, incremen­tando così la propria quota (85%) di quel 5% dal 2005 nel­le mani di Mubadala, il fondo sovrano di Abu Dhabi. La pre­cisazione, che conferma l’in­discrezione pubblicata dal Giornale , arriva dall’ammini­stratore delegato del Lingot­to, Sergio Marchionne. «Stia­mo cercando - ha spiegato il top manager nell’incontro con i giornalisti seguito all’as­semblea- di trovare una solu­zione che ci dia la possibilità di avere il 90% della casa di Maranello, recuperando in questo modo la nostra posi­zione storica, rafforzando al­lo stesso tempo la relazione con Mubadala. Serve, in prati­ca, un modo creativo per te­nerli collegati al sistema». Tra la Fiat e gli sceicchi che fanno capo al fondo dell’Emi­rato arabo, per la verità un po’ risentiti, sono in corso trattative per sciogliere il no­do. Qualche novità, in propo­sito, potrebbe arrivare all’ini­zio di dicembre, in vista del­l’inaugurazione ad Abu Dha­bi del parco tematico, deno­minato Ferrari World, dedica­to al Cavallino rampante. Sempre Marchionne, ri­spondendo a una domanda, ha lasciato aperto uno spira­glio su un’eventuale quota­zione della Ferrari, argomen­to­al centro di polemiche e di­scussioni nel 2002 allorché l’allora presidente della Fiat, Paolo Fresco, accolse la pro­posta di Mediobanca per rile­vare il 34% del capitale del Ca­vallino allo scopo di collocar­lo successivamente sul mer­cato. Fu un vero blitz che mandò su tutte le furie il nu­mero uno della Ferrari, Luca di Montezemolo, che si sentì by-passato. Marchionne ha comunque precisato che «non c’è al­l’orizzonte alcun progetto di portare la Ferrari in Borsa, an­che se nel lungo periodo non si può escludere; da qui al 2014 non escludo nulla».

Uno spiraglio, si diceva, che ha subito dato lo spunto agli analisti per formulare alcune ipotesi, come quella di un col­locamento del 39% del Caval­lino che permetterebbe alla Fiat, insieme al 10% tenuto in cassaforte da Piero Ferrari, di controllare il 61% della presti­giosa casa emiliana.
PBon

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