Chiusa l'inchiesta a carico di due milanesi accusati di essersi appropriati di due dipinti trafugati dai nazisti nel 1944 a due famiglie ebree e ricomparsi dopo 65 anni. Si tratta del «Ritratto di Vittoria della Rovere» di Justus Sustermans e dell'olio su tela «Santa Caterina d'Alessandria» di Bernardo Strozzi, entrambi sequestrati il 17 febbraio 2009 e del valore complessivo di circa 600mila euro. Il pubblico ministero Luigi Luzi lo scorso novembre ne ha disposto la restituzione agli eredi dei legittimi proprietari e ora ha emesso il decreto di citazione diretta a giudizio per i due indagati accusati di ricettazione perché si sarebbero appropriati dei dipinti, pur sapendo che erano stati rubati durante il secondo conflitto mondiale. Il Sustermans, del valore commerciale di circa 120mila euro, era stato sequestrato dai carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale di Monza presso la società Open Care di Milano, dopo aver ricevuto una segnalazione via email sulla sua ricomparsa. Lo Strozzi, invece, è stato recuperato nella sede del capoluogo lombardo di Sotheby's. Entrambe le tele erano ancora segnalate nella pubblicazione «L'opera da ritrovare. Repertorio del patrimonio artistico italiano disperso all'epoca della Seconda guerra mondiale» edita dal ministero degli Affari esteri e da quello per i Beni culturali e ambientali nel 1995. In base a quanto ricostruito attraverso una ricerca e un'analisi certosina di documenti, l'opera di Sustermans apparteneva a Frederick Mason Perkins, un critico d'arte americano vissuto e morto ad Assisi nel 1955. Si tratta di un noto collezionista a cui il quadro era stato portato via durante il fascismo dall'Ente di gestione e di liquidazione immobiliare (Egeli), istituito nel 1943 dal governo fascista nell'ambito dei «provvedimenti in difesa del patrimonio artistico nazionale in mano agli ebrei». Posta in un deposito, la tela era poi stata rubato dalle truppe naziste l'anno successivo. Gli investigatori hanno poi ricostruito che la vedova ed erede di Perkins, a sua volta scomparsa nel 1971, aveva indicato quale suo unico erede universale la Curia vescovile di Assisi e alla Curia stessa a novembre la tela è stata restituita. Una restituzione resa possibile dagli accertamenti dei militari, che hanno rintracciato e analizzato ogni documento relativo al quadro e ai suoi passaggi di mano. Tra gli altri, un manoscritto redatto dal custode della Villa di Sassoforte di Lastra, Firenze di proprietà di Perkins fino al sequestro, nella cui sala da pranzo il Sustermans ha troneggiato per un lungo periodo. Nel manoscritto, il custode narra della rapina a mano armata di ben 17 dipinti commessa dai militari delle SS nel luglio del 1944. Quattro dipinti sono stati subito recuperati nel 1948, dopo le reiterate richieste da parte delle istituzioni statunitensi all'ufficio del Monte dei Paschi di Siena di restituire il maltolto al legittimo proprietario una volta finita la guerra. Il resto, però, era sparito nel nulla. Fino al 2009. Lo Strozzi, invece, secondo quanto ricostruito faceva parte della Collezione Matilde Loeser Calnan.
Nell'aprile del '44 era stato trafugato da Villa Torri di Gattaia a Firenze. I militari hanno scoperto che tramite Open Care era stato venduto il 17 ottobre 2006 alla società inglese Old and Modern Masters ltd per 472.500 euro, ma non ancora consegnato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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