Mosca - Un incidente ha messo fuori uso oggi
la centrale idroelettrica di Sayano-Shushenskaya, in Khakassia
(Siberia Orientale), la più grande del Paese e la quarta più
grande del mondo, causando, secondo gli ultimi dati, 10 morti,
11 feriti e una sessantina di dispersi.
Ingenti i danni economici e sotto controllo per ora, grazie
ad alcune barriere nel fiume siberiano Ienisei, il rischio di
una catastrofe ecologica dopo la fuoriuscita di alcune decine di
tonnellate di olio che hanno formato una chiazza lunga cinque
chilometri, secondo il ministro per le Emergenze Serghiei
Shoigu.
Popolazione terrorizzata La popolazione locale è stata presa dal panico temendo il
possibile crollo della diga, ma si è calmata dopo le
rassicurazioni delle autorità.
L’incidente, secondo i primi accertamenti, si è verificato
alle 08.15 locali (01.15 in Italia) durante alcuni lavori di
riparazione nell’impianto macchinari, dove l’esplosione di un
trasformatore a olio ha distrutto i muri e il soffitto del
reparto che ospitava una turbina. È seguita l’inondazione dei
locali e delle gallerie sotto la gigantesca diga, costruita nel
1978 e bisognosa di manutenzione: ha un’altezza di 245 metri e
una lunghezza di cresta di 1066 metri, con una riserva d’acqua
di 31 km quadrati.
I soccorritori, che proseguiranno le ricerche anche nella
notte, stanno esplorando le gallerie alla ricerca di superstiti:
l’unico ritrovato era in stato di choc.
Danni per milioni di rubli Due turbine sono state distrutte ed altre due sono fortemente
danneggiate. L’arresto della centrale siberiana ha avuto
ripercussioni in Borsa sulle azioni della società proprietaria
RusHydro (sospese a Mosca e in caduta del 13% a Londra) e ne
avrà sull’economia della zona, che ospita numerose fabbriche di
acciaio e alluminio, tra cui quelle della Rusal guidata
dall’oligarca Oleg Deripaska.
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