Travolta un'altra ciclista. Le piste più pericolose

La donna, 83 anni, investita ieri mattina in via Domodossola. È grave in ospedale

Travolta un'altra ciclista. Le piste più pericolose
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Un'altra ciclista investita. Dopo il caso della donna travolta e uccisa giovedì da un camion - la quarta da inizio anno -, ieri mattina un'anziana di 83 anni è stata investita da un'auto mentre attraversava la strada in bicicletta sulle strisce in via Domodossola. Ora si trova ricoverata all'ospedale in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia locale la ciclista è stata travolta da un'automobilista che si è poi fermato a prestarle aiuto. Trasportata dal 118 all'ospedale San Carlo, è stata ricoverata in codice rosso. Sempre ieri a Segrate un altro ciclista, un uomo di 40 anni è stato travolto in via San Bovio. È stato trasportato in codice giallo al Policlinico. Al di là dell'enorme problema dell'«angolo cieco» dei mezzi pesanti che fanno sì che gli autisti non vedano proprio i ciclisti che si affiancano loro arrivando molto spesso a travolgerli e schiacciarli, su cui l'amministrazione sta lavorando per una normativa sui sensori, come ha ribadito ieri il sindaco Beppe Sala, il problema di Milano è che non una città per ciclisti. Secondo i dati del 2021 elaborati da Aci, infatti, sono state 1.236 le bici coinvolte in incidenti stradali, di cui sono rimaste vittime 5 persone e ferite 1.166.

Uno dei problemi è il fatto che le piste ciclabili, che spuntano ad ogni angolo della città, non sono ancora state normate quindi non esistono ancora indicazioni su come devono essere realizzate, che segnaletica le debba accompagnare etc con il risultato che vengono realizzate in maniera illegittima e assolutamente pericolosa. E questo problema, così come accaduto a febbraio, tra piazzale Loreto e viale Brianza dove una donna ha perso la vita in bici travolta da un camion, su una ciclabile non a norma, è stato segnalato dagli agenti della polizia locale. Fin dal 2020, infatti, l`ufficio traffico di piazza Beccaria bocciò alcune corsie ciclabili perchè illegittime ma nulla è stato fatto, se non disegnarne di nuove. È lunga infatti la lista di ciclabili «pericolosissime»: via Novara, via Rembrandt, via Saint Bon, la Cerchia dei Navigli e la circonvallazione esterna come viale Cassala. Poi via Berna e via Zurigo, via Legioni Romane, via XX Settembre, via Bistolfi, piazzale Loreto, corso Venezia, viale Monza, via Primaticcio, Forze Armate e via Olivieri. In queste ultime due il pericolo consiste nel fatto che la ciclabile si interrompe all'improvviso in corrispondenza della fermata dell'autobus, esattamente come accade lungo la Cerchia dei Navigli. Ma lo stesso accade in viale Lunigiana, in via Sardegna, in viale Caterina da Forlì

Tre i rilievi fondamentali: «Innanzitutto si tratta di corsie ciclabili non ancora normate quindi non solo gli utenti non sanno come comportarsi, vista anche la segnaletica fuorviante - spiega Bonizzoli, esperto di sicurezza stradale -. In secondo luogo in molti casi sono state realizzate vicino ai marciapiedi, spostando i parcheggi sull'asse stradale: ne consegue che chi percorre la strada in auto e deve svoltare a destra non vede i ciclisti in arrivo per via delle auto parcheggiate - spiega l`esperto -. Infine alcune ciclabili sono state disegnate su arterie che hanno troppi incroci di viabilità o interferenze con le fermate dei mezzi, con evidente pericolosa commistione».

Poi ci sono le ciclabili realizzate contro mano (e fuori legge) in via Silla, corso di Porta Nuova, via Brera, via Martiri Oscuri, via Spoleto e via Alserio. Non è dunque un caso che a Milano, pur non essendo l`unica città con piste e corsie ciclabili, abbia una concentrazione di incidenti stradali che coinvolgono bici, assolutamente eccezionale.

Ciclabili di medio pericolo si segnalano in via Gorizia, via Vincenzo Monti e via San Marco: considerate da «allerta gialla» perchè le piste in sede protetta per un tratto per poi interrompersi all'improvviso: il ciclista viene quindi «buttato» sulla strada.

Chi stava percorrendo la ciclabile ha l'illusione di avere ancora la precedenza anche se non ce l'ha: esattamente quello che è successo con l'incidente mortale in viale Brianza e in via Francesco Sforza all'angolo con corso di Porta Vittoria. In sostanza le uniche piste ciclabili a norma e sicure sono quelle in sede protetta come in viale Duilio, via Monte Rosa, via Caprilli, via Missaglia, piazza Castello.

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