Le «tre erre» della Provincia per l’ambiente

Sperimentazione in Bovisa, S.Siro e zona Accursio

Il ritorno del sacco grigio costerà poco meno di due milioni e cinquecentomila euro. Ma garantirà un incremento della raccolta differenziata pari al 7,1 per cento, secondo l’analisi costi-benefici dei tecnici di Amsa. Che significa toccare - grazie alla raccolta della frazione umida - quota 48,8 rispetto all’attuale 41,7 per cento. Soluzione indispensabile nella Milano dove ogni cittadino produce 561 chilogrammi all’anno e dove, dal 1999 ad oggi, c’è stato un aumento di 44 chili pro-capite.
Come dire: «Bisogna darsi da fare. È un dovere contribuire concretamente allo sviluppo della raccolta differenziata, anche sapendo che entro due anni, secondo decreto legge, bisogna raggiungere la soglia del 60 per cento di recupero» commenta Maurizio Cadeo, vicepresidente di Federambiente e assessore comunale. Obiettivo che «Palazzo Marino persegue anche attraverso la raccolta domestica degli scarti alimentari» che però il Comune vuole prima sperimentare,«vogliamo accertare il livello di gradimento e l’effettiva collaborazione dei milanesi per raggiungere il risultato di una raccolta corretta e di qualità».
Già, i milanesi sperimentarono la raccolta dal 1996 al 1988 ma difficoltà logistiche e economiche suggerirono di sospendere l’operazione. Che consentirebbe, oggi, di intercettare «con la separazione dell’umido il 15 per cento di quanto attualmente è raccolto in forma indifferenziata» spiegato dagli uffici dell’Amsa di via Olgettina: «Dalle analisi merceologiche, infatti, emerge che il 20 per cento del rifiuto indifferenziato è costituito da materiale organico che si presume possa essere recuperabile per circa l’80 per cento del suo peso». Certezza di un maggior successo rispetto alla prima sperimentazione accompagnata pure da un dato. «l’umido raccolto presso le grandi utenze - rappresenta il 4,8 per cento della differenziata - è di ottima qualità». Presupposti sufficienti per una sperimentazione che coinvolgerà 45mila abitanti spalmati su 1.847 numeri civici nelle zone di Bovisa, San Siro, Accursio-Firenze.
Ma vediamo come Amsa sostiene l’operazione, che partirà nel gennaio 2009: «Ad ogni famiglia sarà consegnato un secchiello di 6-10 litri di capacità in cui conferire i rifiuti organici e una fornitura di sacchi biodegradabili».

Costo per il cittadino pari a zero euro: «La sperimentazione sarà assorbita dall’Amsa grazie alle sue sinergie perché quest’amministrazione non intende aumentare la Tarsu di un cent» rassicura l’assessore Cadeo, mentre il costo della sperimentazione per un semestre a carico di Amsa è pari a poco meno di 150mila euro.

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