Trentadue volontari per «curare» la città

La politica delle piccole cose, quella che parte dal basso. E stravince. Benvenuti a Garbagnate milanese, periferia nord di Milano, 27mila anime. È il comune che confina con Arese, guidato da un sindaco di centrodestra, Leonardo Marone, che in colpo solo, nel 2007, ha polverizzato venti anni di amministrazioni di sinistra. Non solo. Da un paio di mesi vanta un’associazione di 32 cittadini volontari, i «Garbagnatesi in Comune» che si sono messi a «fare» politica nel senso antico del termine: si occupano della loro cittadina a tutto tondo. Come? Puliscono le facciate degli edifici pubblici dagli scarabocchi, riverniciano monumenti e ponti, studiano progetti di verde urbano, li realizzano e inventano corsi per educare i residenti al bello. Perché per dirla con le parole di Roberto Parodi, uno dei volontari, «soltanto a Garbagnate ci sono 600mila metri quadrati di verde, una quantità di orti che Milano si sogna e vogliamo aiutare il nostro sindaco a fare di Garbagnate il biglietto da visita del parco delle Groane». Così, assoldati botanici e appassionati dal pollice verde, presto sulle strade che confinano con l’Alfa vedremo cespugli e piante di ogni foggia e profumo. «Anche i ponti che attraversano il Villoresi, che abbiamo già contribuito a restaurare, avranno fioriere intonate - assicura Parodi - Per i corsi abbiamo coinvolto la scuola agraria di Monza». Altri lavori di restyling: i Garbagnatesi hanno riverniciato le aule della scuola di via Principessa Mafalda, sostituito le tegole dell’antico lavatoio della piazza, mantenendo i tradizionali coppi, sradicato i rovi dai giardini davanti al cimitero, addobbato il monumento ai caduti, lasciato per anni all’incuria. Ma i progetti in corso e in cantiere sono un’infinità, quanti sono i problemi da affrontare giorno per giorno. Ci sono i «nonni-vigili» ad esempio. «Non abbiamo inventato nulla ma il fatto di avere a disposizione alcuni pensionati che si offrono di far attraversare i bambini al mattino o durante le gite è una gran cosa». E poi le mostre e i concorsi di fotografia. In autunno verranno esposte in biblioteca le oltre quaranta riproduzioni del Codice Atlantico di Leonardo, fatte su legno da Paolo Candusso.

«È un volontario di più di 70 anni che ha svolto un lavoro grandioso - commenta Parodi - ha scaricato da internet tutte le riproduzioni più interessanti e le ha rilegate in legno». Cosa manca ancora? «Invidiamo a Milano il sistema di pulizia dei graffiti - continua Roberto Parodi - Abbiamo detto al sindaco: “se ci compri una macchina simile, poi ci pensiamo noi a togliere via gli scarabocchi”».

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