Troppe spese, adesso l’auto si noleggia

In un anno è salito del 9% il numero dei contratti

Valerio Boni

da Milano

Ticket d’ingresso alle città, costi di assicurazione alle stelle. E ora anche la maggiorazione del bollo che balena nell’orizzonte della Finanziaria. Se poi ci si aggiungono i costi di manutenzione e i rischi di furto, è chiaro che sempre più il possesso di un’auto, sommo orgoglio dell’italiano medio, rischia di diventare una seccatura con cui bisogna fare i conti.
E allora si fanno strada un ventaglio sempre più largo di alternative (vedi qui sotto i box su car sharing e noleggio low cost, ndr) con costi sempre più accessibili. Ma la vera novità in questo campo è il noleggio a lungo termine. Questa formula, tecnicamente nota con l’acronimo Nlt, è ancora poco nota all’automobilista medio che tende a considerarla un’opportunità lontana, riservata esclusivamente alle flotte delle grandi società. Una convinzione che deriva in primo luogo dall’idea che l’opportunità di pagare un canone costante per avere diritto all’uso di un’auto sia molto vicina al concetto di leasing, privo di benefici diretti per il privato. Senza dimenticare che l’italiano non è sempre disposto a pagare senza poi avere la proprietà del bene per il quale versa ogni mese una somma. Lo fa al massimo per l’appartamento, ma in tutti gli altri casi l’obiettivo quello di diventare, alla scadenza delle rate, il padrone del televisore, della lavatrice, del divano o dell’auto.
Eppure, il noleggio a lungo termine non ha le stesse controindicazioni del leasing per chi non ha le possibilità di detrarre spese e imposte dalla dichiarazione dei redditi. Lo hanno capito in Francia, ma soprattutto in Inghilterra, dove questa formula ha subìto un forte sviluppo, fino a raggiungere quote prossime a un terzo delle immatricolazioni annuali tra i privati. Da noi il mercato ha iniziato a muoversi nella seconda metà degli anni Novanta, ma i primi segnali significativi sono recenti, risalgono al 2004. Al termine di quell’anno i veicoli classificati nell’Nlt circolanti erano 430.000, dodici mesi dopo il totale era salito a 470.700, con un incremento del 9%.
Per avere a disposizione una Fiat Panda 1.2 per quattro anni si spendono circa 300 euro al mese, un importo che può apparire importante per una piccola auto semplicemente da usare e da restituire alla scadenza del contratto. Una sensazione determinata dal fatto che la maggior parte degli utenti non conosce i reali costi di gestione di un veicolo, come sottolinea Pietro Teofilatto, direttore del comparto noleggio a lungo termine di Aniasa, l’associazione che rappresenta le aziende private che gestiscono la locazione di veicoli senza conducente. Quando in casa si fanno i conti sulle spese legate all’auto, si è portati a considerare carburanti e assicurazioni, tralasciando tutto il resto, a cominciare dalla manutenzione ordinaria. Se si sceglie la soluzione dell’Nlt, l’unica variabile resta quella legata a benzina o gasolio, mentre il canone comprende tutto il resto. La quota include infatti la tassa di proprietà, la manutenzione ordinaria e straordinaria, i rabbocchi di lubrificante, la sostituzione dei pneumatici, le assicurazioni Rca, infortuni, incendio, furti totali o parziali, kasko totale e ripristino danni parziali, oltre alla gestione dei sinistri e all’auto sostitutiva. Ciò significa che circa il 50 per cento di quanto si versa in un anno se ne va per pagare le polizze che assicurano una copertura completa.
Rispetto alle imprese, ma anche alle ditte individuali e ad alcune categorie di lavoratori, mancano i vantaggi di deducibilità del canone e di detraibilità dell’Iva in varie percentuali, tuttavia anche l’automobilista lavoratore dipendente può sfruttare una serie di benefici, in particolare se è alla ricerca di un’auto economica ed effettua un uso intenso del veicolo. Pregi che possono essere riassunti nella possibilità di usufruire di sconti riservati ai noleggiatori, nell’assenza di canoni o cauzioni pesanti, nel fatto di non subire direttamente la costante perdita di valore del bene, oltre che nel mancato immobilizzo del capitale, elemento peraltro comune anche alle altre formule di vendita a rate.
Il mercato del noleggio a lungo termine ha potenziali prospettive di forte sviluppo e lo si percepisce dall’offerta sempre più capillare, che parte dalle concessionarie più attive, che aggiungono questa soluzione a quelle più convenzionali di vendita.
E per l’utente le possibilità crescono giorno dopo giorno.

Sono sempre più le case, da Audi a Volvo, passando per Bmw, Kia, Saab e Gruppo Fiat, che offrono questo servizio in collaborazione con società specializzate, senza dimenticare le iniziative avviate da strutture create appositamente dagli istituto di credito, che vedono in prima fila Intesa Renting.

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