nostro inviato a Firenze
Il Lippi-bis nasce nella calda Cipro (oltre 30 gradi ieri sera), su un campo spelacchiato e stretto e contro una nazionale che nel ranking Fifa sta tra Bahrein e Burkina Faso. Guai però a sottovalutare gli avversari, che a dispetto della classifica internazionale (sono al 65° posto), hanno portato avanti tre squadre nelle coppe europee: lAnorthosis (avversaria dellInter) prima cipriota a debuttare nei gironi di Champions, le due formazioni di Nicosia (Apoel e Omonia) in Uefa dopo aver mietuto vittime illustri (Stella Rossa e Aek Atene). «Intelligenza e rispetto dei rivali sono le caratteristiche della mia nazionale», avverte Lippi che si affida allantica saggezza popolare per presentare il match. In Toscana cè un proverbio che dice i discorsi li porta via il vento. Tradotto, servono i fatti e non più le parole». E per fatti si intendono i tre punti. Perché la difesa del titolo di campioni del mondo passa anche da Larnaca, luogo inedito per la nazionale maggiore transitata in passato da Limassol o Nicosia, anche con risultati mediocri (vedi l1-1 del 1983 con Bearzot in panchina e undici «mondiali» di Spagna in campo allinizio).
E se Cipro giocherà «la partita della vita», parlare di avversario preoccupante sembra francamente improprio. Non vince in casa da 15 mesi (successo per 3-1 sul Galles), ma Lippi ha preferito non lasciare nulla di intentato. Ha preparato con cura e cautela la gara di stasera, studiando ogni minimo dettaglio della formazione del greco (di ispirazione russa, calcisticamente parlando) Angelos Anastasiadis - tanto da fornire la lista degli undici ai giornalisti che ne hanno fatto richiesta sul charter che ha portato la truppa sullisola e facendo capire che lo spirito e la fame del gruppo (lo ammette anche Gigi Buffon, uno dei veterani azzurri) sono gli stessi di due anni fa. «Attenzione, anche lEuropeo fa parte dellesperienza di questi giocatori, è stato un altro momento importante partendo dal presupposto che non si può sempre vincere sottolinea il ct viareggino -. Ma questi tre giorni di lavoro mi hanno soddisfatto, ora aspetto le risposte sul campo. Certo, il nome Cipro non stuzzica la fantasia, giocheremo in uno stadio che non ha nulla a che vedere con lOlimpico, San Siro o il Maracanà. E con un manto poco erboso, come poche saranno le persone sugli spalti (diecimila, ovvero il tutto esaurito per il Papadopoulos, ndr). Ma noi vogliamo i primi tre punti e quindi non faremo lerrore di non considerare abbastanza lavversario».
Un tocco di scaramanzia è nella visita beneaugurante del tenore Andrea Bocelli, amico di Lippi e già a Coverciano alla vigilia della partenza per il trionfale mondiale tedesco. E come a Germania 2006, il ct ha prefigurato unItalia in grado di cambiare in corsa. «Abbiamo tante armi, le useremo tutte lunico riferimento regalato ai cronisti sulla probabile formazione -. Il che vuol dire cominciare in un modo, proseguire in un altro e addirittura forse finire in un altro ancora. Esattamente come al Mondiale». Dunque, probabile inizio con il 4-3-3, alloccasione trasformato in un 4-4-2. La tentazione è di schierare insieme Toni e Gilardino, possibile però un ballottaggio (con lattaccante del Bayern favorito sul calciatore viola), con Iaquinta e Di Natale a completare il tridente. Sicuro il terzetto di centrocampo Camoranesi-Pirlo-De Rossi, con Gattuso in panchina e Aquilani primo cambio per garantire maggiore copertura. In difesa un fresco Gamberini, provato tutta la settimana al fianco di Cannavaro, pare in vantaggio sul più esperto Barzagli deludente a Nizza nella prima uscita della nuova era Lippi. Ai lati Zambrotta e Grosso. «La filosofia - ribadisce Lippi - è quella di far parte di un progetto, non di giocare la prima o la seconda mezzora».
Infine Del Piero: dopo lallarme di giovedì, sembra aver recuperato dal suo risentimento muscolare. Anche se non ha spinto al cento per cento nellultima seduta a Coverciano. Lo juventino è partito per Cipro, probabile la tribuna in via precauzionale, in vista magari di un impiego a Udine con la Georgia.
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