Tunisino scarcerato dopo 7 anni a Guantanamo. Il pm: «Prigionia disumana»

Ben Mabrouk Adel era stato consegnato dagli Usa all'Italia nel novembre del 2009 dopo una lunga detenzione nel penitenziario americano a Cuba. Il procuratore aggiunto Spataro: «Una simile carcerazione è inconcepibile in una democrazia»

Scarcerato il presunto terrorista tunisino Ben Mabrouk Adel, detenuto per oltre sette anni a Guantanamo e consegnato all'autorità giudiziaria italiana il 30 novembre 2009 in base a un accordo tra Italia e Usa. La scarcerazione è stata disposta dal giudice per le udienze preliminari Maria Vicidomini, dopo la condanna con rito abbreviato a 2 anni di reclusione con la sospensione condizionale della pena per associazione per delinquere aggravata dalle finalità terroristiche. L'imputato era stato consegnato all'Italia insieme a un altro detenuto di Guantanamo, Riad Nasri, condannato nelle scorse settimane da un altro giudice e ancora in carcere. Prima di essere estradato, era rimasto detenuto a Guantanamo dal 9 febbraio 2002 e prima ancora in una prigione militare in Afghanistan. A chiedere per il tunisino la concessione delle attenuanti generiche che hanno portato alla scarcerazione è stato lo stesso procuratore aggiunto Armando Spataro, secondo il quale l'uomo ha già sofferto una lunga e illegittima detenzione avvenuta, a suo dire, con modalità disumane.

Spataro si è rivolto al gup spiegando che la carcerazione sofferta dal tunisino nella base militare statunitense «non è concepibile in una democrazia». L'avvocato Giusy Regina, che difende il tunisino, ha sostenuto che il suo assistito, vista la carcerazione subita «non deve stare in carcere un giorno di più».

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