Tutte italiane le tre regine più corteggiate

Il ventesimo Monaco Yacht Show. Chiude la rassegna internazionale del Principato. Trionfo dell' italian style. Azteca (Crn), Lammouche (Sanlorenzo) e Panthalassa (Perini), stregano Montecarlo

Tutte italiane le tre regine più corteggiate

di Melina Molinari

Si chiude oggi la XXesima Edizione del «Monaco Yacht Show» sotto il segno del rilancio dell’industria dello yachting di lusso che ha visto proprio qui, nelle acque del Port Hercule di Monte-Carlo, le 100 imbarcazioni più esclusive del mondo (da 25 a 90 metri). Inaugurato lo scorso mercoledi, dal ministro di Stato Michel Roger e visitato ieri dal Principe Alberto, «Monaco Yacht Show» ha toccato quota 28mila visitatori e, con i suoi 500 espositori di 36 Paesi, rappresenta per il Principato un evento che per importanza ed immagine è pari a quello del Gran Premio di F1. «Monaco Yacht Show» indubbiamente ha regalato anche per questa edizione, un colpo d’occhio mozzafiato, non solo sul Port Hercule, ma anche sulla baia antistante Monte-Carlo con grandi yacht e il meglio della produzione internazionale. Il made in Italy (leader al pari di Olanda, Germania e Usa, nell’industria dello yachting di lusso) ha ormeggiato splendide regine dei mari: «Azteca», il 72 metri di Crn. Poi «Panthalassa» il mega-sailer di 56 metri di Perini Navi, un’anteprima mondiale assoluta. E infine «Lammouche», 44metri che permette a Sanlorenzo di entrare a pieno titolo tra i grandi cantieri. Un discorso a parte per Mariotti Yachts che al rendez-vous monegasco si è presentato in maniera originale, ovvero con una brochure ancora più ottimizzata del rending in grado di rendere reali le prossime imbarcazioni in cantiere: un 59 metri simile al mitico «Sea Force One», ma con lo scafo allungato per dare più abitabilità, e un 85 metri dal carattere fortemente sportivo, ma al tempo stesso di straordinario confort. Bellezza e maestosità, invece, per Azteca Crn, varata «Clarena» e subito ceduta a un nuovo armatore. È il grande orgoglio del gruppo Ferretti, come ha sottolineato il presidente di Crn, Lamberto Tacoli. Connotazione da nave nordeuropea contraddistinta però dalla qualità e dall’estetica tipicamente italiana, con un sun deck di 45 metri completamente libero come un’enorme terrazza sul mare. Azteca è soprannominata «coupe», ci svela Tacoli: «È il nostro punto di arrivo, ma anche di ripartenza verso nuove sfide come un 80 metri in costruzione e un mercato dello yachting che si sta risvegliando e guarda sempre più lontano: i russi, stanno tornando - precisa - il Medio Oriente rimane un eccellente potenziale, ma la novità arriva dai contratti firmati da Cina e Australia». L’altro gioiello, «Panthalassa», evoca leggende di mari lontani. È un magnifico mega-sailer della flotta Perini Navi di innovazione assoluta, con scafo in alluminio che garantisce al tempo stesso, performanti prestazioni veliche e un grande comfort e può vantare un design di interni avveniristici e puramente lineari firmato da Norman Foster. Strepitosa la scala centrale che grazie agli sky lights» regala una luminosità assoluta e un effetto futuristico davvero degno di nota. Volutamente, «Panthalassa» non è dotata di cabina armatoriale, ma di 6 cabine con superfici simili. L’ultima anteprima del «Monaco Yacht Show» arriva dal Cantiere Sanlorenzo con «Lammouche» 44 steel, costruito interamente in acciaio e presentato ieri con un party esclusivo.

Lussuoso e straordinariamente elegante è contraddistinto dal tocco del designer Paszkowoski: interni curati nei minimi particolari e resi davvero originali da materiali caldi come il rovere e il palissandro e impreziositi da pelli scamosciate, dal cuoio e dalle particolari maniglie in acciaio dei mobili. Originalità anche nella scelta dei colori che vanno dall’arancio, al crema e al tabacco, mentre luce assoluta per tende e sedie in bianco ottico.

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