«Tutto il calcio» si disintossica con la serie D

Un altro calcio, meno popolare, ma più genuino. Quello mandato in onda ieri pomeriggio da «Tutto il calcio minuto per minuto» che, invece di fermarsi sulla scia dei campionati più popolari, ha inviato i radiocronisti sui campi della serie D. In mezzo ai dilettanti dove il pallone rotola come un tempo, che è ancora poco inquinato dagli ultrà e ripropone i valori cari a Guglielmo Moretti, il suo inventore, e ai suoi cantori più popolari: Martellini, Ameri e Ciotti. Allo studio centrale Alfredo Provenzali ha cadenzato gli interventi dagli stadi che hanno coinvolto sette partite. Campo principale Biellese-Imperia, radiocronista Antonello Orlando.
Ma perché questa edizione storica di «Tutto il calcio minuto per minuto» che non fallisce un colpo dal giorno del suo debutto, domenica 3 gennaio 1960? Lo spiega Riccardo Cucchi, responsabile dello sport alla radio nonché prima voce del calcio: «Mi sono chiesto se, in questa giornata di riflessione, permeata dai recenti fatti di cronaca, potevamo riscoprire i valori di un calcio antico, più umano, meno ossessivo, senza tornelli e poliziotti in tenuta antisommossa. Ne ho parlato con il direttore Antonio Caprarica che ha accolto con entusiasmo l’idea e ha dedicato all’iniziativa l’editoriale di ieri mattina sul Gr1».
Orgogliosi i colleghi. Emanuele Dotto, che ha raccontato il derby Figline Val d’Arno-Armando Picchi Livorno, ha confessato di aver parcheggiato l’auto a due metri dall’ingresso della tribuna senza paura di ritrovarsela graffiata o peggio. Da altre parti le tv locali non hanno fatto altro che inquadrare i radiocronisti e i tanti spettatori con le radioline all’orecchio. Come un tempo.

In scaletta anche Cosenza-Turris per capire che cosa poteva succedere in una partita vietata dall’Osservatorio del Viminale ai tifosi della squadra ospitata. Una delle due in D. È filato tutto liscio. E alle ore 17.10 il grande Provenzali ha dato risultati e classifiche di tutti i gironi. Mai accaduto. Grazie radio.

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