da Roma
Da ieri la Sardegna è la regione all digital più grande d’Europa. Ma cosa significa all digital? Vuol dire che la rivoluzione - tanto attesa - della televisione digitale è ormai diventata una realtà. Rai e Mediaset uniti per offrire più canali e più qualità. Basti pensare che in Sardegna da oggi saranno disponibili non meno di 150 canali. Un’offerta mai tanto ampia, sia sul fronte free (cioè gratis) che pay (cioè a pagamento). Servite le cassandre, quindi. Smentiti tutti quelli che non credevano nell’arrivo del digitale. Sbugiardati gli scettici, che contestavano tempi e modi dello sbarco della tv del futuro.
«Ieri mattina alle 8.30 la Sardegna, e con essa l’Italia, è entrata definitivamente nella nuova era della televisione digitale» è stato il commento di Andrea Ambrogetti, Presidente di Dgtvi (l’Associazione che riunisce Rai, Mediaset, TiMedia, Dfree e le emittenti locali di Frt ed Aeranti-Corallo), circa lo «storico» passaggio dall’analogico al digitale terrestre che è iniziato questa mattina nell’isola Sarda.
«Già ieri sono stati compiuti quasi 100 interventi sugli impianti di trasmissione televisiva che hanno consentito nell’area dell’Ogliastra, e per Rai Uno a Cagliari, il passaggio al digitale terrestre. È questo l’inizio del processo che porterà da oggi fino al prossimo 31 ottobre tutta l’isola in digitale e che farà della Sardegna, con i suoi 1.600.000 abitanti, l’area digitale più vasta dell’intero continente europeo». Perché la data chiave è il 1° novembre: da quel giorno la tv arriverà solo attraverso il digitale.
«Si è trattato di oltre due anni di lavoro - sottolineano con soddisfazione i vertici Mediaset - che hanno portato a risultati di penetrazione tra la popolazione (oltre l’85% dei sardi è in possesso di decoder digitale terrestre) e di consapevolezza (il call center dedicato pur lavorando a pieno ritmo non è stato intasato) davvero importanti. Ci auguriamo che il lavoro dei prossimi giorni confermi definitivamente la positività del “modello Sardegna”. Ma una cosa è certa: entro il 2010 il 70% degli italiani vedrà la Tv con il nuovo segnale digitale. I primi a partire nel secondo semestre del 2009 saranno Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Piemonte».
Entusiasta anche il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani: «La televisione italiana, dopo una sorta di guerra dei trent’anni sul livello di pluralismo e del numero dei soggetti operanti, intraprende una nuova strada che metterà, sul piano del numero delle offerte e della loro capacità di vincere dal punto di vista dell’utilizzo e del gradimento da parte degli utenti, la propria cifra distintiva. E la decisione del governo di anticipare le fasi di digitalizzazione del Paese, con un programma che porterà alla fine del 2010 nelle case del 70% degli italiani la nuova tecnologia, è la conseguenza di tale scelta».
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