Ultima invenzione: il Codice Atlantico virtuale

Per la prima volta accessibile al pubblico in una mostra alla Pinacoteca Ambrosiana

È rinchiuso nel caveau blindato della Pinacoteca Ambrosiana a Milano di cui costituisce forse il più prezioso tesoro. È il Codice Atlantico, la più ampia e straordinaria raccolta di scritti e disegni di Leonardo da Vinci, raccolta nel tardo Cinquecento dallo scultore Pompeo Batoni che divise e riassemblò diversi taccuini dell’artista per ricavarne un codice di 1750 disegni su 119 fogli nel quale sono contenute le formidabili intuizioni di una delle più alte menti della storia d’Europa: studi, appunti e schizzi sulla meccanica, l’astronomia, la botanica, la geografia, l’anatomia, la fisica. Dopo alterne vicende, il Codice fu donato nel 1637 alla Pinacoteca Abrosiana e lì è rimasto.
Ora per la prima volta, dopo cinquecento anni, le più belle pagine del Codice diventano accessibili grazie alla mostra «Il Codice Atlantico virtuale» concepita e realizzata dal mensile Focus e da Leonardo3 in coll’aborazione con l’Ambrosiana. Fino all’8 gennaio la rassegna, aperta nella Sala 5 (quella del celebre cartone di Raffaello) presenterà postazioni interattive, tramite schermi al plasma e videoproiezioni, con il Codice Atlantico in tre dimensioni e ricostruzioni tridimensiaonali della macchine progettate da Leonardo. In particolare sarà esposto il modello (non virtuale) in legno e ferro della Bombarda multipla, una vera e propria «corazzata d’assalto» con sedici bocche da fuoco e un complesso meccanismo centrale. La ricostruzione della Bombarda e di tutte le macchine leonardesche esposte è stata realizzata da due esperti italiani di disegno industriale, Mario Taddei e Edoardo Zanon, con l’aiuto delle nuove tecnologie informatiche.


Oltre alla mostra, Focus Extra, l’edizione speciale del mensile Gruner+Jahr/Mondadori, sarà in edicola dal 2 novembre con il cd-rom Leonardo da Vinci-Codice Atlantico che presenta una versione digitale e sfogliabile del manoscritto originale.

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