Unabomber, un filmato mette nei guai Zornitta

Un filmato di circa tre minuti, registrato dagli investigatori il 17 ottobre 2006 durante una perquisizione mostrerebbe l'ingegnere nell'atto di sottrarre una forbice. Lui si difende: "Mi fanno pietà, tirino fuori i filmati"

Unabomber, un filmato mette nei guai Zornitta

Venezia - Un filmato di circa tre minuti, registrato dagli investigatori del pool anti-Unabomber il 17 ottobre dello scorso anno durante una perquisizione dei carabinieri in casa di Elvo Zornitta, indagato nell'inchiesta sul bombarolo del nordest, mostrerebbe lo stesso ingegnere nell'atto di sottrarre una forbice all'ispezione e poi affilarla con una lima. Lo scrive oggi "La Nuova Venezia". La perquisizione era stata disposta dal sostituto procuratore di Trieste Pietro Montrone dopo la segnalazione di alcuni vicini di Zornitta che lo avevano visto trasportare due sacchi nel suo capanno-laboratorio.

Zornitta: mi fanno pietà, fuori il filmato "Mi fanno veramente pietà: dopo avermi portato via di casa, già dalla primavera precedente, tutto quello che era utilizzabile, mi hanno lasciato con quattro attrezzi che non tagliavano. Così, mi sono ritrovato a dover cercare di farli funzionare. Ecco spiegate le immagini": lo ha detto all'ANSA Elvo Zornitta, unico indagato nell'inchiesta su Unabmber dopo le rivelazioni di oggi circa l'esistenza di un filmato dei Carabinieri che lo ritrae mentre affila delle forbici nel suo capanno. E ha chiesto che ora i filmati siano usati a sua discolpa. "Stavo semplicemente affilando le forbici, che poi ho riposto nei miei cassetti - ha spiegato Zornitta -. Come si può pensare che dopo mesi dalla prima perquisizione e maxi-sequestro io mi sia messo a limare una forbice con l'intento di far sparire delle prove? Perché non pensarci subito, appena gli inquirenti se ne andarono, in primavera - si è chiesto quasi sarcastico Zornitta -. E poi, non ho limato soltanto quelle forbici, ma tutti i pochi attrezzi che mi avevano lasciato: non c'era un cacciavite che funzionasse. Tutti gli arnesi migliori se li erano portati via da molti mesi".

"Ora tirino fuori i filmati" "Questa circostanza - ha aggiunto l'ingegnere di Azzano Decimo - dimostra un'altra cosa: nonostante avessi scoperto tre cimici, denunciando pubblicamente di essere stato spiato, hanno continuato a tenermi sotto controllo giorno e notte. Bene: visto che l'hanno fatto, adesso tirino fuori le registrazioni nelle quali io preparo gli ordigni. In quel periodo non c'é stato l'ennesimo attentato di Unabomber? Guarda caso, tra migliaia di ore di registrazioni innocue salta fuori l'unico atteggiamento che sembrerebbe equivoco - ha aggiunto Zornitta - ma che non lo é, visto che stavo soltanto rifilando delle forbici. Ora pretendo che quei filmati vengano utilizzati a mia discolpa: mesi di spiate senza trovare una sola prova dei miei atteggiamenti. Dov'é il mostro?".

"Quel giorno c'erano venti carabinieri" L'ingegnere è un fiume in piena. "Quanto al fatto che avrei nascosto volutamente quell'arnese, sottraendolo alla perquisizione - ha spiegato - nei giornali di oggi si parla di un Carabiniere distratto, ma in casa mia quella mattina ce n'erano almeno venti. Comunque, se c'é quel fotogramma lo tirino fuori e lo facciano vedere a tutti". Zornitta precisa, inoltre, di non aver mai cercato delle microspie nei luoghi dove lavorava - garage e capanno - perché era convinto di essere già stato per troppo tempo sotto i riflettori all'interno della sua abitazione per dover subire altri controlli personali e familiari. L'ingegnere non ha nascosto la sua alterazione per l'accaduto.

"Non può essere una circostanza fortuita che queste voci vengano diffuse alla vigilia dell'importante udienza di Venezia sul lamierino, sono passati 13 mesi dall'ultima perquisizione nella mia abitazione eppure questi sospetti escono soltanto ora e arrivano proprio da Venezia. E' un caso?".

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