All’improvviso quell’uomo sul monitor. Un tizio qualunque, sui trent’anni, dai tratti occidentali, che trascina un trolley. Segni particolari: una t-shirt colorata. L’uomo non corre, cammina, non sembra avere fretta. E così, in tutta tranquillità e forse senza accorgersene, elude i controlli aeroportuali obbligatori. S’infila infatti sotto un metal detector spento per poi passare oltre, fino a raggiungere l’area sterile, cioè la vasta zona che si trova proprio nelle immediatezze degli imbarchi. Quindi sparisce dallo schermo.
Un fatto gravissimo se accade all’aeroporto di Linate e la sagoma umana appare sui video della sicurezza della polizia. Un episodio allarmante verificatosi ieri alle 17.38. Da quel momento in poi, e per le due ore successive, i voli in partenza e in arrivo allo scalo sono stati bloccati. Un tempo infinito. Soprattutto per i passeggeri e per tutte le persone che si trovavano lì in quel momento. Gente alla quale la voce fredda dell’autoparlante ha semplicemente comunicato che tutto era fermo e che, per nessun motivo, potevano lasciare lo scalo. Persone che, cessato l’allarme, intorno alle 19.30 hanno visto lo scalo riprendere vita, le porte riaprirsi, gli aerei decollare e atterrare. Senza mai venire a conoscenza, almeno ufficialmente, dell’esistenza di quel tizio sul monitor. Uno sconosciuto che, per oltre 120 minuti e probabilmente senza saperlo, ha tenuto in sospeso le loro vite.
«Nessuna spiegazione nelle situazioni d’emergenza fino a quando non viene fatta chiarezza, assolutamente proibito creare allarmismi inutili. Il piano antiterrorismo scatta in automatico in casi come questi, è una prassi. Ciò non toglie, però, che quel tizio potesse essere semplicemente un ritardatario che, senza accorgersene e scoraggiato dalla fila di gente che ha notato davanti agli altri metal detector, si è infilato sotto l’unico dove non c’era caos» assicurava ieri sera un ispettore della Polaria che con i colleghi e personale giunto a rinforzo da Milano si apprestava a controllare non solo i passeggeri in attesa ai gate, ma anche quelli già imbarcati sui voli in partenza sulle piste per poi passare al setaccio l’intera area sterile.
Le ricerche si sono concentrate inizialmente in particolare sul volo delle 18 per Francoforte, tra i più prossimi alla partenza. E infatti l’aereo è stato setacciato da cima a fondo, ma alla fine la polizia si è arresa: un tipo con quella maglietta multicolore non passa certo inosservato, ma su quell’aereo proprio non c’era.
I controlli a tappeto sono proseguiti senza sosta in tutto lo scalo sotto la guida di una vera e propria unità di crisi, ma intorno alle 19.30 Linate è tornato progressivamente alla sua normale attività e il traffico dei voli è ripreso. «Ci siamo accorti che era tutto finito quando la tensione dei poliziotti intorno a noi è visibilmente calava e gli autoparlanti hanno comunicato che l’aeroporto stava riaprendo» ha spiegato ieri sera un passeggero.
E lui? L’uomo del mistero? «Forse è riuscito a partire su uno dei voli più prossimi alla partenza al momento del fatto, chissà...» ha spiegato ieri sera la polizia. Che per tutta la sera, e nella ore successive, non ha però mai smesso di cercarlo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.