New York - Dal Tea Party al Tequila Party. Da Boston a Tucson in Arizona. Dal porto del Massachussets dove è partita la rivolta dei coloni americani circa 240 anni contro la corona inglese che applicava tasse esosissime sul tè, la bevanda più consumata a quei tempi, alla Tequila che è un po’ il simbolo e il drink preferito degli ispano-americani. Due anni fa è nato a Boston tra gli sberleffi e le ironie dell’intellighenzia liberal il Tea Party, il movimento ultraconservatore della destra repubblicana che tiene ora in scacco tutto il partito e che con il suo oltranzismo sta creando non pochi problemi al presidente Obama. Lo scorso anno il partito repubblicano ha riconquistato il congresso a larga maggioranza con gli agguerriti candidati del Tea Party al grido di «niente più tasse e basta con gli sprechi della politica».
Da Tucson in Arizona gli ispanici hanno creato poche settimane fa un nuovo movimento politico, il Tequila Party appunto, per cercare di sfruttare la crescita demografica della popolazione latina negli Stati Uniti che negli ultimi 10 anni sono cresciuti del 43% e le loro scelte elettorali potrebbero essere determinanti il prossimo anno per le elezioni presidenziali. A fondare il Tequila Party è un’avvocatessa che da anni si occupa di diritti civili, DeeDee Garcia Blase, la quale è stata anche portavoce nel 2008 del movimento pro Hillary Clinton «National Latinos» nelle primarie democratiche. In meno di due mesi decine di migliaia di ispano-americani hanno aderito al Tequila Party e organizzato numerose manifestazioni, soprattutto in Arizona dove vive la più alta percentuale di ispanici. Per arginare questo flusso continuo di illegali dal sud e centro America, l'Arizona ha oltre due mila chilometri di confine-colabrodo con il Messico, il senato e il parlamento dello Stato dell'Arizona hanno approvato a larga maggioranza il 23 aprile 2010 una legge, poi bloccata dal giudice federale in quanto incostituzionale, che permetteva alla polizia locale pieni e illimitati poteri nel fermare, interrogare e arrestare persone sospette «ispaniche» che non avevano i documenti di immigrazione in regola.
«Il Tequila Party è un partito né di destra né di sinistra, né repubblicano né democratico, che lotta contro le leggi ingiuste che assillano gli immigrati illegali e i latinos in genere», spiega l'avvocatessa Garcia Blase sul suo sito online, ogni giorno visitato da più di 5 mila persone. «Il Tequila Party cerca soprattutto di dare una coscienza sociale e politica alla popolazione ispanica, li invita a partecipare attivamente alla politica americana per eleggere nostri senatori e nostri congressmen per difendere e promulgare leggi a favore di una popolazione dimenticata dai politici», aggiunge l'agguerrita avvocatessa.
Il cavallo di battaglia del nuovo movimento è l’approvazione del «Dream Act», una legge che prevede la concessione della cittadinanza a quei ragazzi senza permesso di soggiorno che da anni vivono e studiano negli Usa.
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