Uno «smeraldo» da 380 chili chiuso in una cassaforte di New Orleans, proprio mentre sulla città imperversa l'uragano Katrina. Il forziere si allaga, la preziosissima e gigantesca formazione rocciosa scompare. Viene misteriosamente ritrovata a Los Angeles nel 2008, dov'è tutt'ora, al sicuro nelle mani di uno Sceriffo. Ma non si sa di chi sia, questo preziosissimo blocco di smeraldo, e i giudici californiani sono stati chiamati a cercare di dirimere l'intricatissima vicenda.
Sembra un film della serie Arsenio Lupin, la storia che vede come protagonista questa roccia incastonata di splendide gemme di colore rosso vivo, dal valore approssimativo di circa 400 milioni di dollari. Sei persone se la contendono, ed è facile intuire tanta foga giudiziaria.
Il primo a comparire davanti al giudice è stato un uomo d'affari californiano, Anthony Thomas, che sostiene di avere acquistato la formazione di smeraldo nove anni fa, durante un viaggio in Brasile. Il businessman ha dichiarato di avere inviato 60 mila dollari a due venditori di gemme brasiliani per la proprietà dello «Smeraldo Bahia» (questo il nome che gli è stato dato, dalla zona nei cui pressi è stato trovato).
Il blocco roccioso doveva essere spedito a casa sua ma ci è non è mai arrivato, secondo Thomas. Secondo i venditori, qualcuno se ne è impossessato durante la spedizione.
Ma Thomas non crede alla tesi del furto e ha accusato i due venditori brasiliani di averlo truffato. La versione di Thomas, però, ha un punto debole: non ha alcun documento che possa provare la vendita della roccia. Un incendio alla sua abitazione, ha spiegato, avrebbe bruciato numerosi documenti compresa la ricevuti di acquisto dello «smeraldone».
La vicenda dello «Smeraldo Bahia» ha molti lati oscuri e mai chiariti. Non si sa come, quando e perché, ad esempio, il preziosissimo blocco sarebbe finito ad un certo punto in una banca di New Orleans, in un forziere allagato dall'uragano Katrina. Chi e come lo avrebbe poi trafugato a Los Angeles, dove è ricomparso due anni fa.
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