Valentino col brivido: donne a caccia del principe-vampiro

CHIC Gli stilisti: «Stavolta non era necessario usare il rosso della maison». E sulle scarpe spuntano fiori e piante magiche

Valentino col brivido: donne a caccia del principe-vampiro

«È fragile, romantica, pericolosa, sembra uscita da una favola rock, come se i vestiti fossero sbocciati su di lei in un giardino incantato digitale». Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli descrivono al telefono il tipo di donna che hanno immaginato per il prêt-à-porter di Valentino della prossima estate in passerella ieri sera a Parigi. «La collezione è ispirata da un insieme di cose - spiegano i due - dal bisogno del fiabesco che si avverte nell’aria ma anche dalla necessità di tradurlo nel linguaggio contemporaneo: ragione e sentimento, sogno e realtà».
Sul nostro computer scorrono le immagini dei 40 modelli che il duo stilistico sta per far sfilare sotto le gigantesche volte in calcestruzzo precompresso di un ex hangar ferroviario costruito negli anni Venti nel 13º arrondissement e destinato a diventare il nuovo Palazzo di giustizia della capitale francese. Si comincia dalla fine, ovvero dai modelli da sera che prevedono tra l’altro una romantica blusa millefoglie di chiffon rosa carne sopra un fulminante paio di pantaloni neri aderenti ma con una teoria di striscioline che girano intorno alle gambe. Potrebbero essere le unghiate della bestia sui calzoni di una moderna Bella, ma i due stilisti fanno notare che in realtà si tratta del tentativo (a dire il vero riuscitissimo) di rendere romantici i cosiddetti bikers: ovvero le brache da motociclista che oggi tutte le ragazze portano, con risultati non sempre felici sul fronte della femminilità. Su questo punto Maria Grazia e Pierpaolo riescono a trovare nuovi equilibri: il blazer maschile in organza diventa straordinariamente femminile grazie all’effetto jabot costruito ad arte dai volant applicati sull’allacciatura mentre la giacca in pizzo chantilly laccato in realtà è morbida e pratica come un cardigan. Formidabile e desiderabile oltre ogni dire la t-shirt fatta con un patchwork di pizzo, point d’esprit, tulle e ricami graffiati che la modella indossa su un paio di calzoncini corti, ma qualunque donna priva di gambe ed età altrettanto favolose, potrebbe tranquillamente abbinare con un onesto modello di gonna o pantaloni da sera.
Belli tutti i tailleur in pelle e organza lavati insieme per riprodurre la forma dei petali di chissà quale fiore, per non parlare del vestitone da ballo fatto tutto di ruche messe però di traverso perché Valentino è Valentino, ma la sua moda conclude trionfalmente il primo decennio del terzo millennio grazie all’ottimo lavoro di questo talentuoso duo stilistico. «Stavolta non era necessario usare il rosso Valentino» dice lui, mentre lei fa notare le tre formidabili paia di scarpe limited edition in quanto decorate da Philip Treacy (il designer inglese autore dei più bei cappelli del mondo) con l’idea di riprodurre sui piedi un fiore che s’incendia al tramonto, una pianta magica che cresce a ogni passo di fata, qualcosa d’incantevole come la scarpetta di cristallo senza essere altrettanto stucchevole. Resta da capire perché la donna Valentino deve essere pericolosa e sottilmente inquietante.

«Come potrebbe essere altrimenti visto che oggi il nuovo principe da fiaba è un vampiro bello da morire?» si chiedono all’unisono Piccioli e Chiuri. Che non a caso hanno appena vestito per i Music award Christy Stewart, deliziosa versione cinematografica della Bella di Twilight, la favolosa saga sui vampiri vegetariani.

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