Dopo quanto è accaduto nel 2013 con Benedetto XVI, quando un Papa parla di "farsi da parte" è ormai inevitabile pensare alla rinuncia. Per questo le parole di papa Francesco pronunciate oggi all'Angelus potrebbero attirare l'attenzione degli appassionati al tema delle dimissioni papali. Nella riflessione odierna dalla finestra del Palazzo Apostolico, il Pontefice regnante ha invitato a seguire l'esempio di san Giovanni Battista che "non è interessato ad avere un seguito per sé, a ottenere prestigio e successo, ma dà testimonianza e poi fa un passo indietro, perché molti abbiano la gioia di incontrare Gesù".
Lo spirito di servizio
Il Battista viene indicato dal Papa come esempio di "spirito di servizio" perché insegna "la libertà dagli attaccamenti". La riflessione è l'occasione per prendersela con il carrierismo che Bergoglio ha già definito in passato la vera peste della Chiesa. "Facile attaccarsi a ruoli e posizioni, al bisogno di essere stimati, riconosciuti e premiati", ha affermato Bergoglio sostenendo che questo comportamento "non è una cosa buona, perché il servizio comporta la gratuità, il prendersi cura degli altri senza vantaggi per sé, senza secondi fini, senza aspettare un contraccambio". L'esempio del santo, invece, dovrebbe indurre a coltivare "la virtù di farci da parte al momento opportuno, testimoniando che il punto di riferimento della vita è Gesù".
L'invito a farsi da parte
Liberarsi dagli attaccamenti, un invito rivolto ai genitori con i figli, alle coppie, a chi riveste ruoli nelle comunità ma che il Papa indirizza prima di tutto all'interno della Chiesa. Francesco, infatti, ha detto che è "importante" per un sacerdote "farsi da parte, imparare a congedarsi" e dire "ho fatto questa missione, e lascio il posto al Signore". Il prete, infatti, è "chiamato a predicare e celebrare non per protagonismo o per interesse, ma per accompagnare gli altri a Gesù", ha ammonito il Papa.
Riferimento alla rinuncia?
L'Angelus incentrato sulla bontà di fare spazio agli altri può essere letto come un modo di preannunciare un'eventuale rinuncia? Improbabile, sebbene le speculazioni su un possibile passo indietro del Papa siano aumentate dopo la morte di Benedetto XVI che, secondo diversi osservatori, potrebbe rendere la decisione più facile. In realtà, pur avendo affrontato più volte e con tranquillità l'argomento dimissioni, Francesco ha già detto che non è al momento nella sua testa.
Il Sinodo
Anche perché, a proposito di missione, c'è il Sinodo sulla sinodalità a cui Bergoglio tiene molto e che è stato aperto nel 2021 ma entrerà nel vivo quest'anno per poi concludersi nel 2024. Di questo, il Papa ha parlato nell'Angelus annunciando una veglia di preghiera ecumenica per affidare a Dio il lavoro dei vescovi riuniti in Sinodo: si terrà il 30 settembre in piazza San Pietro. L'assise, da lui fortemente voluta, ha incontrato resistenze in tutto il mondo ed è stata al centro anche dell'ultimo articolo scritto prima di morire dal cardinale George Pell per il quale il documento preparatorio ha fatto sì che "un sogno divino si è trasformato in un incubo tossico".
Vicino all'Ucraina
Al termine dell'Angelus, Francesco non ha dimenticato di rivolgere un pensiero alla popolazione ucraina "che soffre tanto" invitando i fedeli a dimostrare vicinanza "con i nostri sentimenti, con il nostro aiuto, con la nostra preghiera".
Nessuna visita a Kiev in agenda, ma il Papa partirà a fine gennaio per il viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e Sud Sudan. Un appuntamento già previsto ad agosto scorso ma che il Pontefice fu costretto ad annullare su insistenza dei medici per via delle condizioni del suo ginocchio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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