
Sono buone le notizie che arrivano stamattina dal Policlinico Gemelli dove Papa Francesco è ricoverato dal 14 febbraio (oggi inizia il suo 20°giorno in ospedale). "Il Papa ha riposato bene nella notte, si è svegliato poco dopo le 8", fa sapere la Santa Sede. Come già programmato e spiegato nel bollettino di ieri sera, il pontefice questa notte ha usufruito della "ventilazione meccanica non invasiva". Nel corso della giornata, poco dopo le ore 12, è stato reso noto che viene somministrato ossigeno ad alti flussi con la polmonite che segue la sua "normale evoluzione". Questa è la terapia somministrata attraverso i naselli, al posto della ventilazione meccanica con la maschera che era stata utilizzata per la notte.
Per tutta la giornata di ieri il pontefice non ha presentato crisi respiratorie, è rimasto sempre vigile e senza febbre oltre a essere stato collaborativo con i medici del nosocomio romano che lo hanno in cura. Il quadro clinico rimane, comunque, complesso e la prognosi non è ancora stata sciolta. L'altra notizia positiva di oggi è che Bergoglio è stato operativo di buon mattino, segnale che la sua salute potrebbe essere in ripresa. Sarà importante capire l'evoluzione del quadro clinico delle prossime ore e come affronterà questa giornata, se riuscirà a lavorare o meno e cosa diranno i medici nel consueto bollettino serale dove viene fatto il punto della situazione sulle ultime 24 ore.
L'importanza della ventilazione meccanica
Non solo la ritrovata stabilità delle ultime ore "è un grande segno di ottimismo" ma l'ossigenazione notturna aiuta il Papa" a liberare i polmoni": a dirlo al Giornale è il professor Francesco Dentali, direttore del dipartimento Area Medica dell'Asst Sette Laghi-Varese. "Si alternano i due tipi di respirazione. Di solito si applica di notte la ventilazione meccanica e di giorno l'ossigeno ad alti flussi: è meno invasivo e in questo modo il paziente può interagire più facilmente, mangiare, stare seduto (fondamentale durante la degenza) e fare gli esercizi per la respirazione".
"Quaresima vissuta nel dolore"
"Inizia la Quaresima e quest'anno, in particolare, la viviamo nel dolore per la malattia del Santo Padre, che ci fa ricordare tutti gli stati di agonia, di malattia, di lotta, oltre naturalmente ad altri tipi di sofferenze, quelle causate dalla cattiva volontà umana": lo ha detto il vescovo di Acireale e presidente della Cesi, monsignor Antonio Raspanti, in un messaggio inviato alla comunità isolana dove ha invitato i fedeli a vivere questo tempo con speranza pur nelle sofferenze che affliggono il mondo e il Pontefice citando "le guerre, la schiavitù, i migranti maltrattati e le ingiustizie verso i bambini e gli anziani". Questa sera, il consueto rosario che prenderà il via a Piazza San Pietro dalle ore 21 sarà guidato dll cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.
Il testo della catechesi
"Come Maria e Giuseppe, pieni di speranza, mettiamoci anche noi sulle tracce del Signore, che non si lascia contenere dai nostri schemi e si lascia trovare non tanto in un luogo, ma nella risposta d'amore alla tenera paternità divina, risposta d'amore che è la vita filiale": è questa una parte del testo che il Papa ha preparato per la catechesi dell'udienza generale che per ovvi motivi non ha potuto tenere. La catechesi è dedicata all'infanzia di Gesù e prende spunto "dall'episodio in cui, a dodici anni, Egli rimase nel Tempio senza dirlo ai genitori, i quali lo cercarono ansiosamente e lo ritrovarono dopo tre giorni.
Questo racconto ci presenta un dialogo molto interessante tra Maria e Gesù, che ci aiuta a riflettere sul cammino della madre di Gesù, un cammino non certo facile. Infatti Maria ha compiuto un itinerario spirituale lungo il quale è avanzata nella comprensione del mistero del suo Figlio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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