
La nuova quotidianità di Papa Francesco, ritornato a Santa Marta dopo il ricovero di oltre un mese al Policlinico Gemelli, è ovviamente diversa e lo sarà molto probabilmente anche quando si sarà ristabilito del tutto: lo ha detto chiaramente il segretario di Stato della Santa Sede, il cardinale Pietro Parolin, alla fine dei lavori che hanno riguardato la "Cattedra dell'accoglienza alla Fraterna Domus di Sacrofano".
"Bisognerà trovare maniere diverse"
"Mi pare che il Papa sia ben collegato con tutta la Chiesa e con tutti i fedeli: lo hanno dimostrato tutte le manifestazioni di affetto e soprattutto di preghiera con cui è stato accompagnato in tutti i giorni della sua malattia e che continuano", ha dichiarato Parolin ai giornalisti aggiungendo che la convalescenza (stimata in un paio di mesi) sta continuando, che in questo momento non può ricevere nessuno e non ha udienze ma che, quando sarà in grado di lavorare, le cose potrebbero non tornare mai più come prima.
"Ricevo continuamente messaggi di persone che dicono 'stiamo pregando per il Papa, stiamo pregando per la sua piena ripresa, per il suo pieno ristabilimento perché possa tornare a svolgere la sua attività, a governare la Chiesa. Forse non come prima, bisognerà trovare maniere diverse - ha sottolineato Parolin - ma che comunque sia in grado di farlo".
L'incognita della Settimana Santa
Al momento, sono logicamente numerosi i dubbi e gli interrogativi per la Pasqua 2025 che si avvicina sempre di più (domenica 20 aprile) e per la Settimana Santa che ne precede l'arrivo. A tal proposito il Vaticano fa sapere che per quanto riguarda la possibile partecipazione di Papa Francesco alle celebrazioni di Pasqua, e i modi in cui questa si realizzerà, "si attende di vedere i miglioramenti delle prossime settimane e sulla base di questi miglioramenti si prenderà ogni decisione".
È chiaro che, per dirla in termine medico, la prognosi degli appuntamenti rimane riservata. Impossibile sapere, oggi, come starà il pontefice tra un paio di settimane e se sarà in grado di prendere parte al fitto calendario di uno dei periodi più intensi dell'anno liturgico che coincide anche con il Giubileo. Corsi e ricorsi storici, proprio il 27 marzo 2005 ci fu il forfait di San Giovanni Paolo II che, a causa della malattia, non fu in grado di leggere il testo pasquale che fu affidato all'allora segretario di Stato cardinale, Angelo Sodano.
Parolin, anche su questo argomento, ha dichiarato ai giornalisti che bisognerà vedere più avanti "se il Papa è in grado di presiedere le celebrazioni oppure se delegherà qualche cardinale a farlo a suo nome". A tal proposito, il cardinale ha risposto a una domanda sull'assenza del nome del Papa dal calendario delle celebrazioni della Settimana Santa.
"La Messa in Coena Domini - ha concluso Parolin - normalmente si faceva fuori, in qualche istituto, in qualche carcere oppure in ospedale, quindi immagino che quest'anno non sia pensabile che il Papa possa uscire".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.