Veneto, inizia "l'era" di Luca Zaia

Il ministro leghista diventa governatore e incassa il 60% delle preferenze mentre il suo partito vola al 35% raddoppiando i voti alle regionali. E il Pdl veneto si ferma tra il 24 e il 25%

Veneto, inizia "l'era" di Luca Zaia

Venezia - La Lega Nord sfonda in Veneto diventando il primo partito e inizia l’era di Luca Zaia, nuovo governatore a Palazzo Balbi. Tutto come previsto per il candidato-ministro e per il Carroccio a differenza del pdl e degli "orfani" di Giancarlo Galan. Male, molto male è invece andato il centrosinistra, che con Giuseppe Bortolussi, l’uomo della Cgia di Mestre, si ferma intorno al 30%, recuperando qualche voto solo in confronto alle ultime europee. Non è andato oltre il 6% il candidato dell’Udc Antonio De Poli, che correva da solo.

Zaia vola con le sue preferenze al 60% ma sono i dati delle liste a far capire che il Veneto ha voltato pagina: il partito di Bossi va oltre il raddoppio dei voti delle regionali 2005, portandosi al 35%, 10 punti davanti al Pdl, che si ferma al 24-25%: "la catastrofe" che  Galan cercava ancora di esorcizzare, sperando che il distacco dalla Lega non arrivasse all’8-9%. Un crollo quello del Pdl rispetto a cinque anni fa - quando Fi e An sommavano circa il 31% -, una perdita netta anche rispetto alle ultime politiche e alle europee 2009.

Zaia può aprire così ribadisce che la sua sfida è quella di voler portare a casa per il Veneto "il federalismo fiscale e l’autonomia". «La prima azione da presidente - ha sottolineato - sarà quella del federalismo. Se non si fa il Veneto non avrà futuro". La reazione a caldo dello sconfitto, Bortolussi, è stata rabbiosa. "La vittoria del centrodestra - ha detto - era scontata, non il governo del Veneto. Potrebbe darsi che la magistratura abbia da dire qualcosa di importante in merito" ha aggiunto, ritornando sul presunto uso di mezzi pubblici in campagna elettorale da parte del ministro dell’agricoltura. Più a freddo, Bortolussi ha osservato che «l’onda anomala» del sorpasso della Lega sul Pdl apre "una possibilità di dialogo tra Pd e Pdl".

Ma in realtà potrebbe non essere così anche se la Lega nella sfida interna col Pdl, scosso negli ultimi mesi da lotte intestine, può scompaginare i rapporti di forza. Governa la Regione, Treviso e Verona, diverse Province. Il Pdl tra i sette capoluoghi veneti ne guida solo uno, Belluno. Nel nuovo consiglio regionale la Lega se ne aggiudicherà 18-19, il Pdl 13.

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