Ma il vero disastro è in Europa

Smentita ancora una volta la favola che all’estero sono più efficienti di noi. La coltre bianca ha messo fuori gioco aeroporti, autostrade e vie cittadine. Almeno 90 morti per incidenti o per il freddo

Ma il vero disastro è in Europa

«Nevica, Downing Street ladra!». Se vi foste trovati a Londra, in questi giorni di malatempora che gelidamente currunt, avreste sentito molti compassati inglesi imprecare più o meno così nei confronti del loro governo. Esclamazioni del medesimo tono - a parziale consolazione di noi, autoflagellanti italiani - le avreste potute del resto ascoltare un po' dovunque. Gente che stramalediva il Bundestag in Germania, insultava il palazzo Moncloa in Spagna e prendeva a male parole l'Eliseo in Francia. Stessa solfa in Russia con il Cremlino e oltre Oceano con la Casa Bianca. Paesi diversi, ma identico risultato: una Babele di imprecazioni. Purtroppo anche di lacrime, considerato che nella sola Europa sono state almeno 90 le persone, perolopiù senzatetto, morte in conseguenza delle proibitive condizioni atmosferiche, con temperature scese fino a meno 33 sotto zero. Una contabilità luttuosa che ha scandito queste ultime ore soprattutto nell'Est, con 42 morti in Polonia e 27 in Ucraina. Altri 13 hanno perso complessivamente la vita in incidenti stradali in Austria, Finlandia e Germania.
GRAN BRETAGNA. Neve e gelo hanno ammainato l'Union Jack innanzitutto negli aeroporti. British Airways ha cancellato tutti i voli nazionali ed europei in partenza dallo scalo di Heatrow, mentre chi si trovava in quelli secondari non se l'è passata meglio. Fuori gioco per quattro ore quello di Gatwick e chiusi del tutto molti altri importanti scali, come Luton. Conseguente falcidie di voli da parte delle compagnie aeree, comprese le low cost: 180 per Easyjet e 65 per Ryanair. E non è andata certo meglio sulle strade, specie nelle regioni meridionali, con chilometri di code sulle principali arterie. Londra è finita in ginocchio, paralizzata da un gigantesco grumo di disperati chiusi in auto nell'attesa di poter rientrare a passo d'uomo a casa. Curioso quanto è successo nel Buckinghamshire, a ovest della capitale, dove cento persone, tra le quali venti bambini, hanno trascorso una notte nel reparto letti e materassi dei grandi magazzini John Lewis, che nell'emergenza ha tenuto aperti i battenti.
GERMANIA. Anche qui la banale necessità di prendere un aereo si è trasformata in Odissea. In tremila hanno bivaccato nello scalo di Francoforte, chiuso per impraticabilità tutta la notte tra lunedì e ieri, mentre ad altri cinquemila rimasti giocoforza a terra, ma più fortunati, è stato trovato un letto negli alberghi circostanti. A metà mattinata è stato chiuso anche lo scalo berlinese di Tegek. Dirottati dove possibile i voli che vi dovevano atterrare. Altro incubo, quello sulle autostrade. Come sulla A7, rimasta chiusa tutta la mattinata di ieri a Hildesheim dopo che due tir, slittati sul ghiaccio, si erano ribaltati paralizzando la circolazione.
FRANCIA. Anche qui si sono registrate tre vittime. Intenso disagio, invece, negli aeroporti, sulle strade e sui treni. Intirizziti nei loro scompartimenti rimasti al buio e senza riscaldamento, migliaia di passeggeri hanno potuto osservare per ore, dai finestrini delle loro carrozze ferroviarie, i vigneti imbiancati della Provenza. Questo dopo che un black out aveva lasciato senza corrente elettrica 2 milioni di persone.
SPAGNA. Gravi difficoltà anche nella penisola iberica. Nella mattinata di ieri una forte nevicata ha imposto la chiusura di due delle quattro piste dello scalo madrileno di Barajas, provocando la cancellazione di centinaia di voli.
OLANDA. Improvvisato bivacco anche all'aeroporto Schipol di Amsterdam, per via dei voli cancellati. Mentre le autorità - più ascoltate che in Italia, questo va detto - hanno caldamente invitato i cittadini a lasciare le auto ferme in garage.
RUSSIA. Fiocchi e freddo non sono certo una novità i moscoviti. Ma la nevicata delle ultime ore passerà alla storia come la più pesante della capitale negli ultimi cento anni. Con conseguenze immaginabili: 1.700 chilometri complessivi di code sulle strade, la distanza da lì a Berlino. Coinvolte anche le vie d'acqua, diventate lastre navigabili solo dalle rompighiaccio.
STATI UNITI.

Un'altra gigantesca tempesta di neve è in arrivo da Ovest, diretta verso un Est già in ginocchio da giorni sotto una folta cappa bianca. E si prevede che porterà disagi alla circolazione di terra e di cielo almeno fino a Natale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica