«Vi racconto Genova vista da un inglese»

FiuggiIl Family Festival è infine l’approdo di Genova di Michael Winterbottom, che finora aveva partecipato «solo» ai Festival di Toronto, San Sebastiano e Londra, sebbene Winterbottom sia un habitué di Cannes e di Venezia, oltre che un recente vincitore del Festival di Berlino con Cose di un altro mondo. Quando non fa cinema politico (suoi sono il discutibile Welcome to Sarajevo e il meno discutibile Road to Guantanamo), Winterbottom si occupa volentieri di famiglie, specie anglosassoni. E a quest’ultimo filone appartiene Genova, storia di un vedovo (Colin Firth) inglese che si trasferisce coi figli adolescenti da Chicago a Genova per insegnare in un corso estivo alla locale università. Distribuito da Officina Ubu, Genova uscirà nelle sale fra due mesi. Dopo che in Gran Bretagna e Spagna, in Francia è uscito nello scorso aprile, col titolo Un été italien.
Signor Winterbottom, «Genova» come l’Istanbul di «Fuga di mezzanotte». Lo diresse Alan Parker, ma lo scrisse Oliver Stone e prese l’Oscar.
«Istanbul è una bella città, ma a Genova io non ho girato un film d’azione. Non sono Stone. Del resto non era un film d’azione nemmeno il mio A Mighty Heart».
Il film presentato a Cannes sulla vedova Pearl in Pakistan che quasi nessuno ha visto in Italia, sebbene ci fosse Angelina Jolie.
«Neanche questo era il film d’azione che alcuni s’attendevano, Cercavo di spiegare il dramma del Pakistan».
Il suo 11 settembre, simile all’8 settembre italiano.
«Non mi chieda paragoni storici. Sono solo un regista».
Regista di una vedova là, di un vedovo qui.
«Non avevo pensato alla coincidenza dei personaggi di questi film. Ma evidentemente è così».
Rimpiange la collaborazione con Angelina Jolie?
«Non sono un regista da dive: A Mighty Heart mi è stato offerto».
Mentre «Genova» è un’idea sua.
«Un’idea mia, precedente A Mighty Heart ma realizzata dopo».
Pakistan e Genostan. Dove ha girato meglio?
«Non capisco. Non so dove sia il Genostan».
È nella Genova che mostra lei, brulicante di islamici. La locale Film Commission avrà patito un po’.
«Nessuno ha interferito nel mio lavoro. Del resto mostro anche le candele accese in una chiesa di San Fruttuoso di Camogli».
A proposito di Camogli: lei la spaccia per Santa Margherita.
«Nella sceneggiatura è scritto Santa Margherita. Però io ero a Camogli e così».
I suoi personaggi vanno spesso al mare.
«Logico. Il film è stato girato nell’estate 2007».
E in estate Firth insegna inglese. Per giunta a Giurisprudenza!
«La facoltà dove ho girato è quella, ma non viene individuata. E poi un corso estivo può sempre esserci (ride, ndr)».
Firth è l'attore più noto del cast, ma il film è corale come nel suo stile.
«Perché tutti i personaggi sono uniti dal senso di colpa per l’incidente alla madre».
Avvenuto a Chicago, ma in realtà girato in Svezia. Poi tutti si trasferiscono a Genova: cambia animo chi cambia cielo?
«Questa famiglia ci prova.

La solitudine del vivere in una città dove non conosce quasi nessuno obbliga i suoi membri a reagire».
Il suo prossimo film sarà...
«Tratto dal romanzo di Jim Thompson The Killer Inside Me».
Sfondo?
«Il Texas».
Interpreti?
«Kate Hudson, Jessica Alba, Casey Affleck».

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