Viaggi, per la crisi anche i dirigenti stringono la cinta

Ferie sacre anche per i capi ufficio. Ma da un'indagine della Manageritalia risulta un calo delle partenze e una maggior attenzione ai prezzi

Si fa presto a dire manager: buoni stipendi, potere, responsabilità. Ma adesso la crisi, che già sta mettendo a dura prova l'estate di tutti gli italiani, condiziona pesantemente anche quella dei capi ufficio. Molti di loro, il 56 per cento, hanno dovuto diminuire i consumi, hanno perso il posto di lavoro e, in parte, sono ancora disoccupati.
Ma nonostante tutto, come capita alla maggioranza degli italiani, nemmeno i dirogenmti rinunciano alle ferie. Da un'indagine condotta da Manageritalia, infatti risulta che il 93% degli associati andrà in vacanza per un periodo di tempo simile a quello dell'estate scorsa, in alcuni casi anche qualche giorno in più. Ma per il venticinque per cento degli intervistati le vacanze saranno comunque meno lunghe del 2008. In aumento seppure lieve quelli che in vacanza non ci vanno proprio, che quest'estate sono il 5,1% del totale: per due terzi di loro non cambia nulla, resteranno a casa come l'anno scorso, ma per l'altro terzo la rinuncia è una novità.
E dove vanno i manager durante la crisi? Tra le mete scelte l'Italia la fa da padrona, 67% ed è in forte aumento visto che il dato 2008 era del 57,5. A seguire l'Europa (27%), l'America del nord (4,1%), l'Africa (3,9%), l'America centrale o del sud (1,4%) e l'Oceania (0,6%). Saranno per lo più vacanze al mare, con il 71,7% di preferenze, non sfigura però la montagna (25,4%) e si conferma l'interesse per ferie "multitasking" nelle quali unire al meritato riposo (al mare o in montagna) anche un viaggio culturale e la visita a città d'arte (17,4%), la visita a luoghi naturali (12,9%) o lo sport e il salutismo (4,7%).
Che comunque i tempi siano duri e si tenda a spendere meno lo confermano le tipologie ricettive scelte. L'hotel (36,7%) prevale su tutte le altre, ma è in forte duminuzione rispetto al 2008, quando lo aveva scelto il 53,9% dei dirigenti. Seguono in classifica la casa di proprietà o di gentili parenti (31,5%, 11% nel 2008) o quella in affitto (22,7%, 8,6% nel 2008). Staccatissimo il villaggio (11,1, contro il 18,8 nel 2008) che si dimostra in forte calo. Infine la barca (4,1%), il campeggio (3,9), il viaggio organizzato (3,3) e la crociera (due).
Dunque pure i manager italiani stanno tirando la cinghia e subendo anche a livello professionale duri contraccolpi dalla pesante crisi in corso Lo confermano i dati su consumi e occupazione. Più della metà dei capi ufficio dichiara di aver diminuito i consumi in generale (55,6%), un terzo di aver diminuito i pasti fuori casa (33%), uno su sei di aver rinunciato/rimandato l'acquisto dell'auto di famiglia (16,7%), uno su dieci di aver rinunciato/rimandato l'acquisto della casa (10,6%) e uno su 16 di aver diminuito i consumi alimentari (6,3%).
Per quanto riguarda l'occupazione il 6% è attualmente disoccupato e il 34% degli intervistati dice di conoscere colleghi dirigenti che hanno perso il posto e sono ancora disoccupati.

L'8,7% dice di aver perso il posto, ma di averne ritrovato uno nuovo e questa situazione riguarda il 21,7% dei colleghi. Mentre c'è un 5% dei dirigenti intervistati che dice di aver colto nella crisi anche opportunità cambiando volontariamente il posto di lavoro, come successo a un buon numero di colleghi (19,3%).

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