Violenze ultras, la Procura chiede il processo per i capi degli «Irriducibili»

Gli incidenti avvennero nel novembre del 2007, dopo la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri: lanci di pietre, molotov e fumogeni. Alla sbarra rischiano di finire i fratelli Alessandro e Franco Todisco e altri cinque supporter di Inter e Milan

Chiesto il rinvio a giudizio per i fratelli Alessandro e Franco Todisco, a capo degli Irriducibili, e per altri cinque ultras coinvolti negli incidenti avvenuti in occasione dell'omicidio di Gabriele Sandri l'11 novembre 2007, alla notizia della sospensione di tutte le partite. Quel pomeriggio decine di manifestanti, milanisti e interisti, hanno partecipato alla manifestazione non autorizzata partita da San Siro, lanciando pietre, bottiglie e fumogeni davanti alla sede della Rai di corso sempione, al commissariato di polizia di via Novara e contro la caserma Montebello dei carabinieri in seguito all'omicidio sull'autostrada di Arezzo del tifoso. Nel gennaio 2009 gli odierni imputati erano stati tutti raggiunti da un'ordinanza di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nonostante il pm ne avesse chiesto la custodia cautelare in carcere. La battaglia di ricorsi e contro ricorsi ai giudici del Riesame e alla Cassazione in merito in particolare ai Todisco, da anni tra i leader delle frange più violente della tifoseria interista (e con precedenti per rissa, lesioni, furto, lancio di materiale pericoloso, spaccio e violazione della convenzione internazionale sulla eliminazione della discriminazione razziale), si è poi conclusa con la notifica un paio di mesi fa per Franco Todisco di un'ordinanza arresto per questi fatti. Il 39enne, è l'unico degli imputati che prosegue l'udienza preliminare, dopo la richiesta di processo formulata dal pubblico ministero Piero Basilone. Già cinque imputati hanno presentato al gup Micaela Curami un accordo di patteggiamento a pene intorno a un anno, mentre Alessandro Todisco ha scelto il rito abbreviato, che sarà discusso il 25 febbraio.

I due fratelli sono ritenuti dal pm i promotori della manifestazione non autorizzata. Un'aggravante del reato di interruzione di pubblico servizio contestato a tutti gli imputati insieme a quello di radunata sediziosa. Venerdì è prevista la decisione del gup su tutte le richieste.

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