Sopra l'inità del cielo, sotto il Mare di Giava. Tutt'intorno il vuoto. E in questo è stato inghiottito l'Airbus A320-200 della AirAsia. Le autorità indonesiane hanno allargato il raggio delle ricerche dell’aereo scomparso ieri con 162 persone a bordo. L'ipotesi più accreditata è che l'Airbus si sia inabissato senza lasciare sopravvissuti.
"Tenendo conto delle informazione in nostro possesso - ha avvertito il capo dell’Agenzia nazionale indonesiana di ricerca e soccorso, Bambang Soelistyo - l'ipotesi preliminare è che l’aereo si trovi in fondo al mare". Una dichiarazione che non lascia più molte speranze. Anche perché, più passano le ore, più si rende impossibile il ritrovamento dell'aereo malese. In superficie sono stati rinvenuti oggetti che però il vicepresidente indonesiano in persona, Jusuf Kalla, ha escluso possano provenire dall’aereo scomparso. Comunque le ricerche del volo AirAsia QZ8501, sparito a metà strada tra il decollo da Surabaya (Indonesia) e il previsto arrivo a Singapore, sono state estese a sette settori di mare, dai quattro iniziali. Le autorità di Jakarta stanno contribuendo alle operazioni con cinque aerei, quattordici navi, decine di barche e due elicotteri. Altre navi e aerei per le ricerche sono giunti da Singapore, Malaysia e Australia. Il calar della notte rende probabile una nuova sospensione delle operazioni fino a domani. Offerte d’aiuto nelle ricerche sono venute anche da Cina, Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia. Francese è peraltro il copilota dell’aereo della compagnia low cost su cui c’erano anche 155 indonesiani, tre sudcoreani, un britannico, un malese e un cittadino di Singapore. I bambini sono sedici, di cui un neonato.
"Prima di scomparire dai radar - ha riferito un responsabile del ministero dei trasporti indonesiano - il comandante aveva chiesto di poter salire di quota per evitare grandi cumuli di nubi". Earth Network, una società che monitora le condizioni meteorologiche nel mondo, ha infatti rilevato una serie di fulmini "nei pressi della rotta" del velivolo. Ma è proprio su quest'ultima comunicazione del pilota con i controllori di volo che si addensano molti punti di domanda. Al contrario di quanto emerso in un primo momento, infatti, sembrerebbe che il comandante abbia chiesto di salire di quota senza specificare il motivo. In caso di maltempo l'autorizzazione sarebbe stata concessa immediatamente. Ma, dal momento che il pilota non ha specificato l'urgenza e con sei altri aeroplani nelle vicinanze, i controllori hanno risposto alla richiesta un paio di minuti più tardi, senza ricevere più conferma dalla cabina.
L'aviazione indonesiana era
già stata colpita da un disastro aereo l'8 marzo scorso con la scomparsa del volo MH370 poco dopo il decollo da Kuala Lumpur con 239 persone a bordo: l’aereo si sarebbe inabissato nell’Oceano indiano a corto di carburante.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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