Von Pierer lascia dopo le accuse: titolo ai massimi

da Milano

È la prima vittima davvero illustre dello scandalo Siemens. Le dimissioni di Heinrich Von Pierer, 66 anni, presidente del consiglio di sorveglianza della società, segnano una svolta nel più grande scandalo che abbia coinvolto un’azienda tedesca a livello internazionale. A sostituire Von Pierer sarà un altro nome noto dell’establishment tedesco: Gerhard Cromme, che è anche numero uno del colosso dell’acciaio ThissenKrupp. La posizione di Von Pierer si era fatta difficile nelle ultime settimane: il colossale sistema di fondi neri che sta venendo alla luce (si parla di 420 milioni di euro occultati negli ultimi anni) era nato e si era sviluppato negli anni in cui Von Pierer era alla guida operativa della società come presidente del consiglio di gestione, un incarico ricoperto dal 1992 alla fine di gennaio del 2005. Il manager ha sempre negato di esserne al corrente ma, secondo le più severe interpretazioni della stampa tedesca, l’entità dello scandalo emerso è tale da far dubitare quanto meno della sua capacità di controllare gli uomini sotto di lui.
Von Pierer è una delle più note figure del business tedesco: è stato a lungo consulente dell’attuale cancelliere Angela Merkel e di lui si è parlato anche come candidato della Cdu (la democrazia cristiana) alla presidenza della repubblica federale.
Nel comunicato che annuncia le dimissioni Von Pierer nega ogni coinvolgimento personale nell’inchiesta in corso e dice di sperare che il suo addio contribuisca «a riportare l’azienda in acque tranquille».

A reagire con entusiasmo alla decisione dell’ex numero uno è stata la Borsa di Francoforte: il titolo della società ha raggiunto ieri i massimi degli ultimi sei anni con un rialzo del 4,2%. Secondo i commenti degli analisti i dubbi su una eventuale responsabilità di Von Pierer gettavano un’ombra sul futuro dell’intero gruppo. «Ora - ha commentato un operatore - il nuovo vertice può fare piazza pulita».

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