Al Zawahiri torna in video e attacca Teheran, il clero sciita iracheno e le vittorie di Hezbollah

Il leader di Al Qaida si scaglia contro l’Iran e lo accusa di collaborare con gli Stati Uniti

Ayman Al Zawahiri va alla guerra e stavolta è veramente la guerra di Al Qaida contro tutti. A tre giorni dall’anniversario dell’11 settembre, il braccio destro di Osama Bin Laden, numero due di un’organizzazione sunnita, rilancia il conflitto con i musulmani sciiti e si scaglia contro l’Iran accusandolo di aver stretto un’alleanza con gli Stati Uniti per dividersi il controllo di Afghanistan e Irak e sbaragliare l’islamismo sunnita.
Il nuovo proclama dell’ex medico egiziano, considerato l’ideologo dell’organizzazione, è contenuto in una videocassetta di 90 minuti fatta avere ad Al Jazeera, la Cnn del mondo arabo. L’origine di tutti i mali non è più l’intesa stretta da America e Israele, ma quella che Zawahiri liquida come «alleanza iraniano-crociata». L’appellativo suggerisce la nascita di un asse Teheran-Washington per decidere i destini di Irak e Afghanistan. «Il leader dei musulmani di Teheran – sostiene al Zawahiri - collabora con gli americani per l’occupazione dell’Irak e dell’Afghanistan riconoscendo i due governi collaborazionisti sorti in questi Paesi». In Irak, gli iraniani avrebbero deciso di appoggiare la strategia americana ordinando a Moqtada al Sadr e alle altre milizie sciite d’interrompere gli attacchi alle truppe di Washington per favorire le offensive contro Al Qaida. «Ormai è chiaro a tutti, nessun esponente del clero sciita iracheno ha mai diffuso una fatwa per ribadire l’obbligo alla jihad e la rivolta in armi contro gli occupanti americani in Irak e Afghanistan. Incitano alla jihad in Libano e Palestina – sostiene Zawahiri - ma la proibiscono in Irak e Afghanistan».
Lo stesso ex presidente pachistano Pervez Musharraf, dimessosi a metà agosto, sconta - secondo Zawahiri - il prezzo del tradimento ordito quando ha ordinato all’esercito di collaborare con gli americani e attaccare le basi talebane e di Al Qaida nel nord-ovest del Paese. Il medico egiziano sarebbe sfuggito di poco alla cattura in un’offensiva condotta dai pachistani ai primi di agosto.
I recenti blitz degli aerei senza pilota americani contro i santuari di Al Qaida potrebbero invece aver ucciso «Azzam l’americano», il californiano esperto d’Internet diventato il capo della propaganda telematica di Al Qaida. A differenza dei mesi scorsi, il messaggio di Al Zawahiri non è arrivato via Internet, ma è stato inciso su una videocassetta.
La parte più curiosa dell’intervento di Al Zawahiri è l’attacco frontale alle milizie filo-iraniane di Hezbollah, accusate di rubar consensi tra l’opinione pubblica arabo-sunnita spacciando per vittoria la devastante sconfitta subita da Israele nell’estate 2006. «La cosa più bizzarra e sorprendente è vedere Hassan Nasrallah celebrare ogni anno una vittoria.

Ma di che vittoria parliamo? – s’indigna Zawahiri – Di quella ottenuta ritirandosi di 50 chilometri e consentendo a 15mila crociati (le truppe Unifil) di occupare il sud del Libano per impedire ai mujaheddin d’attaccare Israele?».

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