Regali finti, deepfake e donazioni: ecco le 10 truffe più diffuse in rete

Dal trading online ai finti amanti che chiedono soldi, gli inganni sul web sono all'ordine del giorno

Regali finti, deepfake e donazioni: ecco le 10 truffe più diffuse in rete

Le truffe online sono un fenomeno in costante crescita, con perdite sempre più ingenti per le vittime. Nel 2022 queste frodi hanno provocato danni per quasi 10 miliardi di euro a livello globale. In Italia, la situazione è altrettanto allarmante: nel 2023, la Polizia Postale ha indagato oltre 16mila casi di inganni digitali, con un danno complessivo che supera i 130 milioni di euro. Ma perché i casi di truffe online stanno lievitando? Da un lato, i malfattori diventano sempre più abili e sofisticati, dall’altro, la diffusione di strumenti come l’intelligenza artificiale li aiuta a creare frodi più credibili e difficili da rilevare. Ecco le dieci truffe più gettonate negli ultimi tempi a livello mondiale.

Regali da influencer e videochiamate deepfake

La truffa dei falsi regali sfrutta la fiducia che molte persone ripongono negli influencer sui social media. I malfattori si fingono personaggi famosi o prendono il controllo dei loro profili, promettendo omaggi e premi inesistenti. Gli utenti, attratti dalla possibilità di ottenere premi, forniscono informazioni personali o pagano piccole somme per coprire le spese di spedizione, ma non ricevono nulla in cambio. I dati raccolti possono poi essere utilizzati per ulteriori truffe. Le videochiamate con deepfake rappresentano un'altra truffa sofisticata. Grazie alla tecnologia che permette di simulare volti umani in modo realistico, i truffatori possono apparire come persone conosciute, come colleghi o familiari. Durante queste videochiamate, spingono la vittima a condividere informazioni sensibili o a effettuare trasferimenti di denaro, sfruttando l'aspetto convincente del deepfake. La vittima, non riconoscendo l'inganno, agisce in buona fede, senza sospettare che la persona dall'altra parte della chiamata sia un truffatore.

Prodotti inesistenti e trading online

Con l'avanzare delle tecnologie digitali, le truffe stanno diventando sempre più sofisticate. Una di queste riguarda la vendita di prodotti inesistenti, resi credibili grazie a strumenti di intelligenza artificiale come DALL·E e altri software capaci di generare immagini realistiche. I truffatori creano immagini di oggetti che in realtà non esistono e le pubblicano su piattaforme di e-commerce o marketplace con pochi controlli. I prodotti appaiono altamente desiderabili, spesso a prezzi molto vantaggiosi, convincendo le persone a effettuare acquisti. Tuttavia, una volta effettuato il pagamento, non viene mai spedito nulla perché il prodotto non esiste. In altri casi, la truffa prevede l'invio di link a siti di phishing mascherati da negozi online, che raccolgono i dati di pagamento delle vittime e li utilizzano per svuotare i loro conti bancari. Un'altra truffa in forte crescita riguarda il trading online. I truffatori promettono guadagni rapidi e consistenti, presentando piattaforme di investimento fittizie o pubblicizzando offerte segrete e altamente redditizie. Le vittime sono invitate a investire in prodotti finanziari che non esistono, oppure vengono portate su siti di phishing camuffati da piattaforme di trading online. Questi siti, apparentemente professionali, rubano i dati delle carte di credito o altre informazioni personali, spesso portando alla perdita di denaro o all'accesso non autorizzato ai conti finanziari delle vittime. Queste truffe si basano sul desiderio di ottenere rendimenti elevati con poco sforzo, un'esca efficace per molte persone, specialmente in tempi di incertezza economica.

Terapisti online e truffe sentimentali

Alcuni truffatori, sfruttando l'intelligenza artificiale, creano chatbot che si presentano come terapisti online, spesso usando il nome di psicoterapeuti reali per sembrare più credibili. Questi "terapisti" offrono consulenze a basso costo, ma le risposte che forniscono sono puramente generiche e basate su un database di informazioni, senza alcun valore terapeutico. Anche se le risposte sembrano sensate, sono spesso superficiali e non personalizzate. Il motivo per cui molte persone ci cadono è che le risposte dei chatbot sembrano rispecchiare teorie e approcci psicologici autentici, pur essendo prive di una reale competenza professionale. Nel frattempo, le truffe sentimentali stanno diventando sempre più sofisticate. I truffatori si prendono il tempo per studiare le vittime e creare profili che rispecchiano i loro gusti e interessi. Alcuni arrivano addirittura a usare la tecnologia dei deepfake per creare videochiamate realistiche, facendo credere alla vittima che stia parlando con una persona genuina. Una volta che la vittima è convinta, il truffatore inizia a chiedere denaro, spesso con pretesti come investimenti promettenti o emergenze urgenti. In questo modo, sfruttano la fiducia e l'emotività della persona per estorcere somme di denaro, spesso in modo graduale e attraverso scuse che sembrano plausibili.

Vendita follower e crowdfunding

La vendita di follower e like falsi su Instagram è un fenomeno sempre più diffuso. Molte persone, anche al di fuori di attività commerciali, sono disposte a pagare per aumentare la propria visibilità e il numero di seguaci. Sebbene questo metodo sia vietato dalle piattaforme social, diverse aziende continuano a offrirlo, utilizzando migliaia di account automatizzati (bot) per interagire con i profili. A complicare la situazione, alcuni truffatori propongono pacchetti a prezzi stracciati per poi scomparire senza fornire alcun servizio, lasciando chi ha pagato a mani vuote. Un'altra truffa molto diffusa è quella legata al crowdfunding e alle donazioni. I criminali informatici non esitano a sfruttare eventi tragici come guerre o disastri naturali, facendo leva sull’empatia delle persone. In alcuni casi, vengono create false campagne di raccolta fondi, spesso destinate a finanziare cure mediche per persone affette da malattie gravi o rare, come il cancro. L’obiettivo, però, non è quello di aiutare, ma di trarre profitto dalle donazioni, ingannando chi vuole fare del bene.

Finte offerte di lavoro e accuse di reati gravi

Le truffe online sfruttano spesso le paure e le necessità delle persone, come dimostrano gli esempi di false offerte di lavoro e accuse fasulle di reati gravi. Nel primo caso, i truffatori attirano i candidati promettendo stipendi elevati attraverso annunci ingannevoli, inducendoli a fornire dati personali o addirittura a pagare per accedere a servizi fittizi.

Nel secondo, utilizzano tecniche di spoofing per mascherare la propria identità e inviare finte accuse legali, spingendo le vittime a pagare multe per evitare l'imbarazzo sociale o conseguenze legali inesistenti. Queste strategie puntano sempre a rubare denaro o informazioni sensibili.

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