Una portaerei cinese vicino alla base americana: cosa svela la mossa di Pechino

Una nave da guerra cinese, presumibilmente la portaerei Shandong, è stata avvistata transitare vicino alle Filippine in quella che sembrerebbe un'operazione strategica di pattugliamento

Una portaerei cinese vicino alla base americana: cosa svela la mossa di Pechino
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Nelle scorse ore è stata avvistata una nave da guerra cinese, presumibilmente una portaerei, transitare nei pressi delle Filippine. Gli analisti ritengono che l'imbarcazione coincidesse con la Shandong e che fosse impegnata in un pattugliamento in un'area altamente strategica. Il significato di questa azione da parte di Pechino? Inviare un messaggio all'attenzione di Manila e di Washington, partner del governo locale. Non è da escludere che, da qui ai prossimi mesi, situazioni del genere non possano ripetersi alimentando il rischio di scontri o incidenti.

La portaerei cinese vicino alle Filippine

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, l'imbarcazione avvistata coinciderebbe con la Shandong, la portaerei cinese più avanzata ancora in servizio. Questo colosso dei mari è stato rilevato mentre navigava verso nord-ovest dall'isola filippina di Luzon nel Mar Cinese Meridionale, secondo un'immagine satellitare fornita mercoledì da MizarVision, una società di tecnologia e intelligence con sede a Shanghai.

Nello stesso giorno anche il satellite europeo Sentinel-1 ha individuato la portaerei che pattugliava le acque. Secondo quanto riportato da Sentinel-2, invece, la scorsa settimana una portaerei cinese ha lasciato Sanya, nella provincia di Hainan (porto di origine della Shandong). Siamo insomma di fronte ad almeno due indizi emblematici. Non sono arrivati commenti da parte del ministero della Difesa cinese e filippino.

Alta tensione nel Mar Cinese Meridionale

Ni Lexiong, professore di difesa presso il dipartimento di scienze politiche dell'Università di Scienze Politiche e Giurisprudenza di Shanghai, ha spiegato che il passaggio dello Shandong potrebbe rappresentare un deterrente per Manila e Washington nonché "la determinazione della Cina a proteggere la sovranità territoriale del mare" (Cinese Meridionale).

Ricordiamo che, negli ultimi mesi, l’Esercito popolare di liberazione ha intensificato le esercitazioni proprio nel Mar Cinese meridionale. La settimana scorsa, per esempio, quattro navi della Marina – due cacciatorpediniere, una fregata e una nave da rifornimento – sono state avvistate vicino all’isola filippina sud-occidentale di Palawan.

Chester Cabalza, presidente e fondatore di International Development and Security Cooperation, un think tank con sede a Manila, ha affermato che il pattugliamento della portaerei è un esempio di "politica performativa" da parte di Pechino che potrebbe diventare un evento frequente.

Il segnale di Pechino

Se così fosse, "significherebbe che c’è un segnale d’allarme sulla loro sicurezza nazionale", ha raccontato, aggiungendo che "una volta che vediamo una massiccia forza militare, significa che Pechino si sta preparando per una guerra".

Il mese scorso gli Stati Uniti hanno schierato nelle Filippine il sistema missilistico a medio raggio Typhon. Secondo il Center for Strategic and International, il sistema può lanciare missili SM-6 con una gittata fino a 370 chilometri e missili da crociera che possono trasportare testate convenzionali o nucleari e avere una gittata fino a 2.500 chilometri. Un anno fa, inoltre, le Filippine hanno accettato di concedere agli Stati Uniti l'accesso ad altre quattro basi militari.

Stati Uniti e Filippine, intanto, organizzeranno un incontro dei rispettivi ministri degli Esteri e della Difesa nel formato "2+2" alla fine di luglio.

Lo anticipano fonti citate dal quotidiano Nikkei, secondo cui i colloqui serviranno anzitutto a rafforzare i legami e la cooperazione in materia di sicurezza per far fronte alle crescenti tensioni con la Cina. Secondo le fonti, sempre nel mese di luglio le Filippine terranno colloqui col Giappone nel medesimo formato.

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