"Gli Usa la proteggeranno dalla Cina": la scintilla che può scatenare l'effetto domino

Gli Usa hanno riferito di essere obbligati a difendere le Filippine nel caso in cui queste dovessero essere attaccate dalla Cina

"Gli Usa la proteggeranno dalla Cina": la scintilla che può scatenare l'effetto domino
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Gli Stati Uniti hanno avvertito la Cina che proteggeranno le Filippine nel caso in cui le recenti tensioni tra Pechino e Manila dovessero alimentare un'escalation militare e provocare un conflitto regionale. L'avvertimento di Washington è arrivato in seguito all'ennesimo incidente che ha coinvolto navi filippine e della Guardia Costiera Cinese nel Mar Cinese Meridionale, in un'area marittima contesa tra i due Paesi. Nello specifico, gli Usa hanno fatto capire di essere "obbligati" a difendere il loro partner asiatico in virtù del Trattato di Mutua Difesa firmato 1951 proprio con il governo filippino, che potrebbe essere invocato da Joe Biden qualora la Cina dovesse in qualche modo attaccare il suo rivale regionale.

Il rischio di un'escalation

Nelle ultime settimane i riflettori si sono dunque spostati da Taiwan alle Filippine. Gli Stati Uniti "condannano le manovre aggressive e pericolose della RPC (Cina ndr)" nella secca contesa dove le loro navi si sono scontrate, ha scritto su X MaryKay Carlson, ambasciatrice americana nelle Filippine. Le azioni di Pechino "hanno causato lesioni personali, danneggiato navi filippine e ostacolato le operazioni marittime legali per fornire cibo, acqua e forniture essenziali al personale filippino all’interno della zona economica esclusiva filippina", ha aggiunto.

Cina e Filippine si accusano a vicenda per aver alimentato le ostilità nell'ultimo incidente avvenuto lo scorso lunedì nel Second Thomas Shoal, occupato nel 1999 da un piccolo contingente della Marina filippina a bordo di una nave da guerra, e da quel momento monitorato costantemente dalla Guardia Costiera Cinese e dalla Marina di Pechino. Il timore è che le controversie, a lungo considerate un punto critico per l’Asia, possano adesso intensificarsi e coinvolgere gli Stati Uniti e la Cina in un conflitto più ampio.

La posizione degli Usa

Il vice segretario di Stato americano Kurt Campbell ha discusso al telefono delle azioni della Cina con la controparte filippina Maria Theresa Lazaro. Entrambi hanno concordato sul fatto che "le azioni pericolose della Cina minacciano la pace e la stabilità regionale", ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. Campbell ha riaffermato che il Trattato di Mutua Difesa, che obbliga Washington e Manila ad aiutarsi a difendersi a vicenda nei maggiori conflitti, "si estende agli attacchi armati contro le forze armate, le navi pubbliche o gli aerei filippini – compresi quelli della guardia costiera – ovunque nel Sud Mar Cinese".

La replica della Cina non si è certo fatta attendere. "Le Filippine devono immediatamente fermare le violazioni e le provocazioni in mare o ne subiranno le conseguenze", ha detto il portavoce del ministero cinese degli Esteri Lin Jian, commentando l'ultimo episodio di confronto tra le navi di Pechino e quelle di Manila nelle acque contese del Mar Cinese meridionale.

Il personale marittimo filippino, ha spiegato Lin, "ha lanciato acqua e oggetti" contro quello cinese "ha lanciato acqua e oggetti". Di conseguenza sono state adottate - ha proseguito - "le misure necessarie per salvaguardare la nostra sovranità in conformità con la legge".

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