Ottant'anni fa le "marocchinate": inaugurata la panchina che ne ricorda le vittime

A Picinisco (Frosinone) è stata inaugurata nelle scorse ore una panchina rossa per ricordare le donne e gli uomini vittime delle "marocchinate", ad ottant'anni di distanza dalle violenze commesse dai soldati marocchini nel Lazio durante la Seconda Guerra Mondiale

Ottant'anni fa le "marocchinate": inaugurata la panchina che ne ricorda le vittime
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Una panchina rossa, per ricordare le donne e gli uomini vittime durante la Seconda Guerra Mondiale delle cosiddette "marocchinate". È stata posata ed inaugurata nelle scorse ore a Picinisco, un paese della provincia di Frosinone, per un'iniziativa portata avanti dall'Associazione nazionale vittime delle marocchinate. Del resto, come documentato, quelle zone furono teatro di episodi di violenza sessuale e violenza fisica di massa ai danni di migliaia di individui di tutte le età (soprattutto di donne) ad opera dei soldati marocchini inquadrati nel Corpo di spedizione francese in Italia durante il secondo conflitto mondiale. Una vicenda dolorosa che ha trovato spazio, nei lustri immediatamente successivi alla guerra, anche nella cultura popolare tramite la letteratura e il cinema. Il tema venne infatti affrontato da Alberto Moravia negli anni '50 nel libro "La Ciociara", reso poi immortale anche grazie alla trasposizione cinematografica: è del 1960 l'omonimo film diretto da Vittorio De Sica, con Sophia Loren protagonista.

Un dramma che nel corso del 1944 coinvolse numerose donne e numerosi abitanti del Lazio, in primis. A seguito delle violenze sessuali molte persone furono contagiate da sifilide, gonorrea e altre malattie a trasmissione sessuale e solo l'uso della penicillina statunitense salvaguardò quelle zone da una vasta epidemia. Molte donne rimasero incinte e altrettante abortirono o ebbero aborti spontanei. Tanto che nella seduta notturna della Camera del 7 aprile 1952 la deputata Maria Maddalena Rossi, allora presidente dell'Unione Donne Italiane, quantificò in 60mila le violenze perpetrate dalle truppe magrebine del generale Alphonse Juin nella sola provincia di Frosinone. Ecco quindi che l'azione dell'Anvm a Picinisco va nella direzione di preservare la memoria dell'orrore verificatosi ormai ottant'anni fa.

"In memoria delle vittime delle marocchinate", recita la targa posta sulla panchina. Per un esercizio di cura della memoria ed omaggio alle vittime che l'associazione auspica possa concretizzarsi anche in altre realtà italiane. "È stata una cerimonia semplice ma intensa. La panchina rossa in ricordo delle donne e degli uomini violentati dalle truppe coloniali francesi è stata posizionata in un luogo suggestivo e carico di storia – ha dichiarato Dora Lombardi, esponente dell’Associazione nazionale vittime delle marocchinate – chi avrà il piacere di visitare “Casa Lawrence” potrà riflettere su questo orrendo crimine, uno stupro di massa che qualcuno vorrebbe tenere ancora nascosto.

Ci auguriamo che anche in altre città si possano posizionare panchine in ricordo delle vittime delle marocchinate. La violenza sulle donne, oggi come ieri, in pace come in guerra, è un crimine contro l’umanità e dobbiamo trarre insegnamento dal passato. Affinché tragedie simili non abbiano più a ripetersi".

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