Eni volge la prua fuori dall'Alaska e porta a casa quasi un miliardo

La dismissione punta a ottimizzare le attività di estrazione. Gli obiettivi del piano al 2027

Eni volge la prua fuori dall'Alaska e porta a casa quasi un miliardo
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Il Gruppo Eni dice addio all'Alaska con una maxi dismissione che secondo stime di mercato vale tra 800 milioni e 1 miliardo di dollari. L'operazione è in linea con il piano strategico che prevede una ottimizzazione delle attività upstream (esplorazione e produzione di petrolio e gas) tramite un ribilanciamento del portafoglio e la cessione di asset ritenuti non più strategici. In questo caso, il gruppo guidato dall'amministratore delegato Claudio Descalzi (nella foto) ha annunciato di aver siglato un accordo vincolante con Hilcorp, una delle maggiori società private americane operanti in Alaska, per la vendita della totalità degli asset di Nikaitchuq e Oooguruk detenuti nel Paese. Il giacimento di Oooguruk è in produzione dal 2008, quello di Nikaitchuq dal 2011. E insieme, nel 2023, hanno prodotto circa 22mila barili al giorno. «Nell'ambito del quadro finanziario - si legge nella nota diffusa dal gruppo dell'energia - e a sostegno della propria strategia distintiva orientata alla crescita, Eni si è impegnata a realizzare un afflusso netto di portafoglio di 8 miliardi di euro nell'arco del piano 2024-27». Si prevede che i proventi di questo percorso derivino da tre fonti principali: «L'ottimizzazione del portafoglio upstream, la diluizione dell'elevata partecipazione azionaria nelle scoperte esplorative e l'accesso a nuovi bacini di capitale attraverso la strategia satellitare della società per sostenere la crescita dei suoi business legati alla transizione (come nei casi Plenitude ed Enilive, ndr), confermando al contempo i progressi nella creazione di valore». L'operazione segue di poco la vendita del 10% di Saipem dalla quale il Cane a sei zampe ha ricavato 393 milioni di euro.

Il mercato ha apprezzato la scelta strategica: d'altra parte il governo degli Stati Uniti ha limitato lo sviluppo dei combustibili fossili in una grande fetta di terre federali d'Alaska.

Le future trivellazioni di petrolio e gas saranno in particolare vietate in oltre 5 milioni di ettari della Riserva Nazionale Petrolifera dell'Alaska, la più grande distesa di terra pubblica della nazione. Intanto ieri il titolo Eni ha chiuso la seduta di Borsa in rialzo dello 0,52% a 14,31 euro.

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