
L'assemblea delle Generali, che quest'anno torna in presenza con le modalità tradizionali, è anticipata al 24 aprile. Lo ha deciso il cda del Leone che ieri si è riunito per approvare il bilancio 2024. Entro fine marzo dovranno perciò essere depositate le liste di candidati per la nomina del nuovo cda da sottoporre al voto dei soci. Liste che a questo punto saranno tre, visto che è ormai certa la partecipazione di Assogestioni con una propria lista, alternativa alla lunga di Mediobanca e alla breve del gruppo Caltagirone.
A fare da ago della bilancia sull'esito del voto sarà probabilmente Unicredit (che ieri ha ricevuto l'ok Ivass per Ops su Bpm Vita), accreditato di un pacchetto di poco inferiore al 10 percento. Ma per quale lista voterà l'istituto guidato da Andrea Orcel? Allo stato si può supporre che la preferenza andrà proprio alla lista di Assogestioni. Eco perché.
La lista di Piazzetta Cuccia - almeno 13 nomi per puntare a occupare 7-8 poltrone nel cda - con capofila Andrea Sironi e Philippe Donnet sarà probabilmente una fotocopia di quella proposta tre anni fa (aprendo il tema della perdita dei requisiti di indipendenza dei candidati). Ci sarà poi una lista di 5-6 nomi avanzata da Caltagirone, sostenuto da Delfin, che sceglie così di non candidare un nuovo presidente né un altro ceo al posto di Donnet, ma di irrobustire l'attuale rappresentanza (costituita da Stefano Marsaglia, Marina Brogi e Flavio Cattaneo) nel cda di 13 membri. Per avere contezza della lista di Assogestioni dovremo però attendere qualche giorno, dovendo tenere conto anche del fatto che il 7 aprile l'associazione dovrà rinnovare il proprio vertice per il prossimo triennio. Confermando ciò che ha anticipato il Giornale lo scorso 28 febbraio, sarà una sfida tra l'attuale presidente, ovvero Carlo Trabattoni (presidente di Generali Real Estate Sgr e di Generali Investments Luxembourg) che punta a una riconferma, e Maria Luisa Gota, amministratore delegato di Eurizon nonché responsabile della divisione Asset Management di Intesa Sanpaolo. Al momento Gota, che potrebbe diventare la prima donna al vertice dell'associazione, è data per favorita. L'esito della gara avverrà in tempi non più utili per la lista dei candidati destinati alle Generali che, come detto, va presentata entro fine marzo. Nondimeno, un certo effetto si avrà sullo svolgimento del voto in assemblea, non fosse altro per il fatto che proprio la lista di Assogestioni avrà l'effetto di sottrarre voti a quella di Mediobanca.
Nell'assemblea di aprile 2022 la lista di Assogestioni anche alla luce del prestito titoli di Mediobanca e della quota di De Agostini (ormai dismessa) che avevano contribuito alla vittoria della lista del cda incassò solo l'1,9% dei voti e nessun consigliere della rosa proposta dall'associazione aveva quindi raggiunto lo sbarramento del 5%. A questo giro però, in assenza di una lista del cda (che tre anni fa aveva assorbito gran parte delle preferenze dei fondi) e di fronte a due liste contrapposte, molti investitori istituzionali potrebbero decidere di aderire alla lista dell'associazione. A votarla potrebbe perciò essere anche Unicredit. In questo modo il banchiere si terrebbe in qualche modo fuori dalla mischia e la mossa potrebbe essere anche gradita al governo che ha acceso il faro sulle Generali dopo l'annuncio dell'operazione Natixis varata dall'attuale cda di Trieste a pochi mesi dalla sua scadenza.
Questa mattina Donnet presenterà alla Torre Generali di
Milano i conti del 2024, gli ultimi del vecchio piano. Nel frattempo, in Piazza Affari ieri il titolo del Leone ha archiviato la seduta con un rialzo dell'1% a 31,9 euro, mentre Mediobanca ha guadagnato il 2,4% a 17,09 euro.
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