
Nel giorno in cui Federacciai annuncia che la produzione di acciaio in Italia ha aperto l'anno con il segno positivo (+2,7%), viene allo scoperto lo scontro sotto traccia tra Baku Steel e Jindal Steel per l'ex Ilva di Taranto. Secondo fonti governative gli indiani avrebbero incontrato il ministro delle Imprese Adolfo Urso per perorare la propria causa e far valere l'offerta presentata lo scorso venerdì. Una mossa che giunge in extremis dalla ormai certa assegnazione dell'asset italiano agli azeri di Baku Steel. I commissari tra una settimana trasmetteranno il proprio parere al Mimit e al netto di ogni considerazione a parlare saranno i numeri. Secondo quanto appreso da il Giornale tra le due offerte ballano infatti 400 milioni di euro. Entrambi hanno offerto 600 milioni per il magazzino, ma a fare la differenza è la valorizzazione degli impianti: mezzo miliardo per Baku e 100 milioni per Jindal. Tutto questo al netto di piani che hanno prospettive di sviluppo distanti e diverse anche sul fronte occupazionale.
In attesa di sciogliere ufficialmente il nodo Ilva, Urso ha messo ieri un punto fermo su Piombino con l'intesa tra Metinvest Group e Danieli, che disciplina la partnership congiunta tra i due gruppi in Metinvest Adria sul sito toscano. L'accordo prevede la realizzazione di acciaio tecnologicamente all'avanguardia e a basso impatto ambientale. La struttura, spiega il ministero, «è destinata a diventare un punto di collegamento strategico tra le industrie metallurgiche italiana e ucraina». Oltre all'accordo tra azionisti, che entrerà pienamente in vigore nella seconda metà del 2025, nell'incontro è stato firmato anche un contratto tra Metinvest Adria e Danieli per lo sviluppo dell'ingegneria di base del nuovo stabilimento. Il nuovo impianto di Piombino, a regime, avrà una capacità produttiva annuale di 2,7 milioni di tonnellate e utilizzerà la tecnologia del forno ad arco elettrico, impiegando materiali riciclati come rottami, ghisa e ferro ridotto, reperiti dalle attività ucraine di Metinvest. Prevista, inoltre, la realizzazione di un centro di lavorazione e assistenza dell'acciaio a freddo.
«Ancora una volta - ha detto il ministro - abbiamo mantenuto gli impegni. La firma dell'accordo tra gli azionisti segna un passo decisivo per il rilancio del polo siderurgico di Piombino, con la tecnologia green, avanguardia in Europa».
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