Dal raffreddamento dei negoziati alla contrattazione a suon di dollari: sarebbe questa la proposta che il premier israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe fatto alla controparte pur di riportare a casa gli ostaggi nelle mani di Hamas. Nel tentativo di garantire la liberazione degli ultimi prigionieri, il primo ministro israeliano è pronto a offrire ai loro rapitori "diversi milioni di dollari" per la liberazione di ogni ostaggio.
A riferirlo è l'emittente Channel 12, citata da Times of Israel, secondo cui il premier è anche pronto a garantire un “passaggio sicuro” fuori da Gaza per i rapitori e le loro famiglie che rilasciano gli ostaggi. Netanyahu, riporta l'emittente, ha impartito istruzioni in tal senso durante una consultazione sulla sicurezza tenutasi questa sera. Netanyahu avrebbe discusso pubblicamente questo piano il mese scorso, senza però ottenere alcun risultato.
Si tratta di una sorta di versione 2.0 della proposta che Netanyahu ha fatto ai detentori degli ostaggi, in un comunicato speciale rilasciato dopo l'assassinio di Sinwar. In una dichiarazione, il Primo Ministro ha affermato: "Ai terroristi di Hamas, dico: i vostri leader stanno fuggendo e saranno eliminati. Mi appello a chiunque tenga i nostri ostaggi, a chiunque deponga le armi e restituisca i nostri ostaggi, noi gli permetterà di andarsene e di vivere. E allo stesso modo, io dico che chiunque farà del male ai nostri ostaggi, lasciamo che abbia del sangue sulla testa e noi faremo i conti con lui".
Netanyahu è al momento sotto il fuoco incrociato dei suoi nemici nel governo di Tel Aviv ma anche delle famiglie degli ostaggi che lo incalzano sull'affaire della fuga di notizie riservate. Il Forum dei familiari degli ostaggi ha espresso rabbia per il caso in cui è sospettato Eliezer Feldstein, un portavoce dell'ufficio del premier, arrestato venerdì e di cui oggi i giudici hanno esteso la detenzione.
"L'attacco contro gli ostaggi e le loro famiglie ha un indirizzo ... ci sono motivazioni che costituiscono una preoccupazione reale che la sicurezza dello Stato e gli obiettivi della guerra siano stati danneggiati", hanno fatto sapere con una dichiarazione, sottolineando che "i sospetti indicano che le persone associate al primo ministro hanno agito per portare a termine uno dei più grandi inganni nella coscienza dell'opinione pubblica nella storia del Paese".
"Un Paese - ha aggiunto il Forum - che ha abbandonato i suoi cittadini, che sono diventati vittime di brutali rapimenti, sta in realtà lavorando per screditarli, per minare l'opinione pubblica sull'obbligo di restituirli, come se fossero nemici della nazione". Da qui la richiesta di "indagare su tutti coloro che sono coinvolti in ... sovversione e danni alla sicurezza nazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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