
da Los Angeles
«Fu una madre, un'amante, una pensatrice, una cuoca, una modella di moda, una corrispondente di guerra e una grande icona. Kate Winslet racconta così la fotografa americana Lee Miller che interpreta in Lee, in Italia da oggi giovedì 13 marzo. Il film, di cui l'attrice premio Oscar è anche produttrice, è diretto da Ellen Kuras che aveva lavorato nel 2004 con la Winslet, come direttrice di fotografia, in Se mi lasci ti cancello. È tratto dal libro The Lives of Lee Miller, scritto dal figlio, Antony Penrose.
Modella di successo negli anni Venti a New York, Lee Miller fu una affermata fotografa di moda e d'arte prima di diventare corrispondente di guerra durante la Seconda Guerra Mondiale e documentare l'orrore dei campi di concentramento. Famoso un suo scatto nella vasca da bagno dell'appartamento di Hitler, il giorno stesso del suicidio del dittatore.
Conosceva Lee Miller prima di questo film?
«Conoscevo le sue foto ma non sapevo molto di lei e della sua vita. Avevo visto una mostra di sue fotografie a Edimburgo, nel 2001. Già allora rimasi affascinata dalla potenza di quegli scatti, ma cosa mi ha colpito ora è il racconto della sua vita e del rapporto con il figlio, compromesso dalla depressione e dallo stress post-traumatico che dovette subire per essere stata in guerra, a documentare gli orrori dei campi di concentramento con le sue fotografie».
Così ha deciso di raccontarla.
«Sapevo che se questa storia non fosse diventata un film lei non sarebbe mai stata ricordata nella giusta maniera. La gente si riferisce a lei ancora oggi per la sua carriera di modella e per essere stata la musa del pittore Man Ray».
E invece dovrebbe essere ricordata per quegli scatti di guerra.
«Con il racconto di guerra che ha fatto, alla sua maniera, con i suoi termini, ha portato alla luce un punto di vista diverso. Una donna di mezza età che è andata alla guerra e l'ha fotografata. Un punto d'osservazione al femminile per l'edizione inglese di Vogue. Senza questo racconto, non solo la guerra ma anche la sua vita e la sua missione di corrispondente dal fronte sarebbero andati persi, temo».
Lee Miller aveva imparato ad usare la macchina fotografica dal padre, fotografo amatoriale, quando era ancora una bambina.
«Passò con facilità dalla carriera di modella a quella di fotografa perché aveva dimestichezza con lo strumento ed aveva un acuto interesse nelle persone, nelle espressioni dei loro volti, aveva un occhio surrealista con cui scattava le sue fotografie».
Anche il marito fu un artista. Nel film è interpretato da Alexander Skarsgård.
«Roland Penrose faceva allestimenti artistici e nella guerra si occupò della realizzazione di tele mimetiche. L'arte fu un elemento importante in tutta la vita di Lee Miller e della sua famiglia, ed anche negli scatti di guerra, in quel racconto visuale e tragico degli eventi, riusciva a offrire un punto di osservazione più creativo, in grado di mostrare visivamente il momento che stavano attraversando le vittime della guerra».
Di Lee Miller si è scoperto un tesoro di immagini dopo la sua morte, nel 1977, a settant'anni per cancro.
«Sì. Molti degli scatti dell'artista furono ritrovati solo dopo la sua morte. Li aveva immagazzinati nella soffitta della sua casa nel Sussex e tornarono alla luce solo dopo che il figlio mise mano agli oggetti della casa materna. Così scrisse il libro da cui è tratto il film».
Per fare il film ha lavorato a stretto contatto con Antony Penrose, nel film interpretato da Josh O'Connor.
«Sì, è stato un processo lungo, ci abbiamo messo sette anni a fare questo film, un tempo lungo in cui mi sono sentita come se Lee Miller fosse con noi».
Hollywood ha imparato a raccontare storie di grandi donne passate per troppo tempo sotto silenzio?
«In questo settore, nell'industria del cinema le cose sono drasticamente cambiate in meglio negli ultimi dieci anni e continueranno a farlo».
Sembra ottimista.
«Ora
finalmente ci sono storie che mostrano alle nuove generazioni che non ci sono differenze fra sessi. Di fronte agli stessi mezzi ha le stesse capacità. Quando ad una donna viene data la possibilità, difficilmente fallisce».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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